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Verso il Colle, Berlusconi è sempre più isolato

I grandi elettori di Forza Italia, deputati, senatori e rappresentanti delle Regioni, si riuniranno lunedì mattina per una discussione su come comportarsi nel pomeriggio, quando si apriranno le votazioni per eleggere il tredicesimo Presidente della Repubblica. Una convocazione che potrebbe escludere un vertice tra i leader del centrodestra come chiesto due giorni fa dalla presidente…
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I grandi elettori di Forza Italia, deputati, senatori e rappresentanti delle Regioni, si riuniranno lunedì mattina per una discussione su come comportarsi nel pomeriggio, quando si apriranno le votazioni per eleggere il tredicesimo Presidente della Repubblica. Una convocazione che potrebbe escludere un vertice tra i leader del centrodestra come chiesto due giorni fa dalla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Soprattutto un messaggio cifrato per indicare che Silvio Berlusconi non scioglierà positivamente quella riserva a cui era stato invitato al termine del summit a villa Grande la scorsa settimana e che, quindi, non sarà il nome su cui convoglieranno i loro voti i grandi elettori di centrodestra.

Il capo di forza Italia da più di una settimana è asserragliato nel bunker di villa san Martino. Anche se ieri sera ha chiamato a raccolta lo stato maggiore del partito ad Arcore in vista del vertice fissato oggi a Roma. A nulla sembrano servite le numerose telefonate che l’ex cavaliere ha fatto a parlamentari sciolti da vincoli di appartenenza per tentare di raggiungere la fatidica soglia di 505 voti, necessaria per farsi eleggere capo dello Stato. Anche i pretoriani più fidati come Antono Tajani, vicepresidente del partito, e Giorgio Mulè non insistono più sul suo nome, mentre Matteo Salvini ha preso in mano le redini della coalizione e tenta di assumere quel ruolo di kingmaker per incassare un dividendo politico da un’operazione che potrebbe portare al Colle un uomo di centrodestra per la prima volta nella seconda o terza Repubblica. Il capo della Lega ha detto che proporrà ad alleati e avversari «tre o quattro nomi di alto profilo su cui ci potrebbe essere convergenza ampia». Nel centrodestra, quindi, dopo settimane di trattative sul nome dell’ex cavaliere si apre una nuova fase. Per quanto ancora qualcuno, come Maurizio Lupi, leader di Noi con l’Italia, chieda ancora «un vertice tra i leader», si fa strada un altro percorso.
Nel frattempo scoppia un caso all’interno del Movimento 5 Stelle. Il deputato Riccardo Fraccaro sarebbe a rischio di procedimento disciplinare per aver incontrato alcuni giorni fa, e «senza il mandato dei vertici», proprio Salvini. Naturalmente con l’obiettivo di trovare il nome giusto per il Quirinale. Che in questo caso corrisponde a quello di Giulio Tremonti.

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