Promuovere l’interazione sostenibile con le comunità di appartenenza ed il loro benessere e proteggere i contesti naturali di pregio. Questa la duplice finalità del programma dell’Unesco Mab (Man and biosphere) che individua le “Riserve della biosfera”. Ogni nazione può presentare all’anno una sola candidatura.
La riserva di Torre Guaceto, che ricade nei territori dei comuni di Carovigno e Brindisi, ha avviato un progetto per essere la candidata italiana nel 2025 al riconoscimento dell’Unesco. L’obiettivo è dar vita a un’opportunità di crescita sostenibile tra tutela della natura ed attività umane che comprende i comuni di Brindisi, Carovigno, Mesagne e San Vito dei Normanni.
L’iniziativa è stata presentata sabato mattina nella sede della Provincia a Brindisi alla presenza dei sindaci dei quattro comuni, del presidente del consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, dell’assessora all’Ambiente e ai Parchi della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio, e l’apparato tecnico-scientifico che sta portando avanti i lavori. La perimetrazione della possibile “Riserva della biosfera” è legata anche al legame culturale che lega Torre Guaceto ai comuni.
Il presidente della riserva, Malatesta, ha parlato di «un’opportunità per ciascun territorio e ciascuna comunità che, con l’istituzione della Riserva della biosfera, potenziano la propria autonomia e identità attraverso l’avvio di un cammino condiviso per il bene comune fatto di tutela della natura, incremento dell’attrattività del territorio non solo turistica».