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Testuggine americana, è guerra tra gli ambientalisti: «Razzisti verdi falso green»

È bastata una foto per aprire una polemica nel mondo ambientalista. A confrontarsi, anche animatamente, due scuole di pensiero: quella che vuole la eradicazione della specie animali non autoctone, e quella di chi non ci sta a uccidere esseri viventi e rimprovera gli avversari di essere professionisti del biocidio, “razzisti verdi falso green”.La polemica è…

È bastata una foto per aprire una polemica nel mondo ambientalista. A confrontarsi, anche animatamente, due scuole di pensiero: quella che vuole la eradicazione della specie animali non autoctone, e quella di chi non ci sta a uccidere esseri viventi e rimprovera gli avversari di essere professionisti del biocidio, “razzisti verdi falso green”.
La polemica è stata innestata dalla pubblicazione da parte del Parco del Gargano, sul proprio profilo social, della foto di una tartaruga, la trachemys scripta (nella foto del Parco del Gargano), detta anche tartaruga americana. Questo piccolo rettile è oggetto di una legge del 2018 che impone l’obbligo di denunciarne il possesso, ne vieta la commercializzazione, l’introduzione sul territorio nazionale e il rilascio in natura.

I motivi sono dovuti al fatto che la trachemys scripta è considerata una specie invasiva che modifica gli ecosistemi in cui è introdotta. Il Parco giustifica la pubblicazione della foto perché «La presenza della “Trachemys scripta” è un dato di fatto, frutto di uno stato ambientale preesistente e di comportamenti profondamente sbagliati quale l’introduzione di specie alloctone in area protetta che vanno condannati e perseguiti senza riserve. L’abbandono di animali domestici nel laghetto di Umbra (pesciolini, tartarughe, etc.) è un problema che ha radici lontane. Non basta rimuovere una tartaruga da una foto o non pubblicare una foto in cui compare una tartaruga per eradicarne la presenza».

Il Parco rivendica poi il proprio impegno per eradicare specie alloctone come il granchio blu e l’ailanto e non riconoscerlo «Significa solo cercare la vetrina per denigrare le Istituzioni ignorando che il problema esiste ed è reale». Una risposta che non è piaciuta a un ambientalista storico come Vincenzo Rizzi secondo il quale «Il parco sta collezionando figuracce su figuracce e ammettere lo sbaglio sarebbe più saggio».

La polemica non sembra esaurirsi, e continua il battibecco tra chi chiede al Parco di togliere «La foto ed eradicate/contenete le specie alloctone invasive» e chi invece è contro la eradicazione delle specie animali e vegetali non autoctone e vuole «Enti Parco che prendono le distanze completamente da questi approcci diseducativi, antievoluzionisti, da falsi naturalisti scientisti», tra chi sostiene che le specie aliene siano un problema per la biodiversità e chi invece asserisce di ecoterrorismo contro le specie aliene e caccia alle streghe antiscientifica.

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