Sos siccità in Puglia, l’assessore Pentassuglia: «Acqua dai depuratori per i campi» – L’INTERVISTA

«Prenderemo acqua dai depuratori per irrigare i campi», a parlare è l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia che proprio ieri ha istituito il tavolo permanente sulla siccità, mettendo insieme l’Aris, la Coldiretti, il Consorzio Centro sud e quello della Capitanata e l’Eipli (Acque del sud), tutti seduti ad un tavolo per affrontare una problematica «che non dipende solo dalla siccità», ribatte l’assessore.

E da che cosa?

«Intanto va detto che, a causa di una frana per la diga di San Giuliano che è al 50 per cento anche di proprietà della Puglia non abbiamo ricevuto un goccio d’acqua. Bisogna rifare gli accordi con le regioni col Molise, con la Campania e con la Basilicata. E poi basta con lo scarica barili. Stiamo cercando soluzioni immediate ed altre a lungo termine».

Che cosa si può fare subito?

«Utilizzare, dove si può l’acqua dei depuratori che possono essere anche fertilizzanti per le colture. Per esempio l’impianto di Bari est con i suoi 600mila abitanti può essere utilizzato per le colture come quella dell’uva da tavola, per le piante ad alto fusto il discorso è diverso, ma è chiaro che siamo in emergenza. Questa è una acqua di soccorso. Ma i Comuni come Triggiano, Noci, possono usare questo tipo di acqua che altrimenti andrebbe anche per innaffiare parchi pubblici, giardini».

Intanto l’istituzione di un tavolo permanente significa anche mettere insieme le forze.

«Non c’è dubbio, abbiamo già un appuntamento che è fissato per il 30 luglio, ognuno degli enti che erano presenti oggi (ieri, ndr) faranno un report per cercare soluzioni».

Lei faceva riferimento anche ad un programma a lungo termine per la questione idrica.

«Sì con il Fondo Sviluppo e Coesione abbiamo chiesto risorse per la rete idrica (circa 300 milioni) e per la bonifica dei canali (100 milioni), in realtà abbiamo già iniziato a pulirli, serve ancora tanto lavoro, ma abbiamo iniziato a bonificare, intanto già siamo riusciti a ridurre le perdite nelle condotte. Ma è chiaro che servono tempi per realizzare le opere, c’è un iter burocratico da rispettare, basti solo pensare alle gare».

Insomma assessore, come lei giustamente puntualizza, servono un paio di anni.

«Sì, non c’è dubbio. E bisogna dire la verità per le grandi opere non si può fare altrimenti. Intanto però i Comuni possono presentare progetti per il riuso delle acque (risanate) dei depuratori da impiegare nell’agricoltura, chi non ce la fa lo aiutiamo, altrimenti possono entrare in scena le cooperative agricole. Chi è già pronto invece può cominciare subito. Come vede le soluzioni si trovano. E noi stiamo lavorando da tempo per affrontare la questione che dipende certo dal clima, ma non solo, come le dicevo all’inizio».

Anche perché l’agricoltura in Puglia rappresenta il 4,2 per cento del valore aggiunto dell’economia regionale, oltre ad avere tanti prodotti (9) che hanno ottenuto il riconoscimento europeo della denominazione Dop (Denominazione di Origine Protetta) tra cui ben 5 oli extravergine di oliva.

«Già e dobbiamo proteggerla e sviluppare il settore agricolo, considerando che ormai abbiamo colture intensive che hanno bisogno di acqua e quando è stato fatto un patto non può essere disatteso, noi faremo di tutto perché non accada».

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