È muro contro muro in commissione regionale Ambiente sulla nuova società per rifiuti che la regione Puglia vuole istituire per chiudere il ciclo, tagliare le tariffe e fermare il monopolio dei gestori privati.
Ieri, dopo una serie di rinvii, sono stati sentiti sul tema il presidente di Ager, l’agenzia unica per rifiuti, Fiorenza Pascazio, il capo pro tempore dell’Anci Massimo Calia ed un rappresentante di Confindustria. Alla fine, però, ognuno è rimasto sulle sue posizioni con la certezza che la società sarà costituita entro la scadenza prevista del 29 marzo, tra meno di 24 ore.
Fra i punti in discussione la creazione di un’unica società pubblica per la gestione dei rifiuti che dovrebbe nascere per incorporazione di Ager, l’agenzia unica per rifiuti, in Aseco, società controllata da Acquedotto pugliese. Da chiarire anche un altro aspetto sostanziale: i Comuni, cui la normativa nazionale attribuisce la responsabilità ambientale, si sono espressi sulla nascita del nuovo soggetto ed hanno delegato in tal senso le responsabilità delle prerogative ad Ager.
Secondo la presidente di Ager nella seduta tenuta il primo marzo scorso in videoconferenza, una trentina di enti dettero parere favorevole all’operazione con l’opposizione del sindaco di Taranto, mentre 226 su 257 totali non eccepirono alcunché, tanto che il loro fu considerato una sorta di “silenzio assenso”. Di parere opposto il consigliere regionale Fabiano Amati di Azione, contrario all’iniziativa insieme ai colleghi Francesco Ventola di Fratelli d’Italia e Fabio Romito della Lega. «L’associazione dei comuni non ha mai deliberato il proprio consenso all’operazione Ager-Aseco» attacca Amati, secondo cui «solo 22 comuni su 257, interpellati da Ager, hanno detto sì. Ciò nonostante la Regione ha deciso di proseguire nel percorso, ignorando il parere della Corte dei conti, eludendo un divieto di legge che sarà in vigore dal prossimo 30 marzo e continuando a esercitare un potere espropriato ai comuni. Un capolavoro di insensibilità politica mista ad approssimazione normativa, dopo anni e anni in cui l’unica cosa che non si fa è la costruzione degli impianti, favorendo così le discariche e i salassi per i cittadini. Noi continueremo la nostra iniziativa risoluta, per restituire ai comuni il loro potere e la loro titolarità sui rifiuti».
Netta la posizione del rappresentante del Comune di Taranto che ha confermato la propria impossibilità ad esprimersi in modo formale per mancanza di notizie sufficienti. Incalzanti anche i consiglieri Ventola e Romito per i quali non vi sarebbero atti formali con i quali i singoli Comuni abbiano delegato, appunto, responsabilità proprie. Ma ormai i margini di iniziative politiche da parte del Consiglio – anche laddove la maggioranza che fa capo al presidente Emiliano condividesse i dubbi di Azione e dei gruppi di opposizione – sarebbero quasi inesistenti. Resta la volontà espressa dal Presidente Emiliano nel corso del vertice di maggioranza di venerdì scorso che dovrebbe imprimere all’operazione una direzione definitiva.