Siccità, l’allarme della Coldiretti: «Il 57% del territorio pugliese è a rischio desertificazione»

«In Puglia le aree a rischio desertificazione rappresentano il 57% della superficie utilizzabile e il conto pagato dall’agricoltura, soggetta ai cambiamenti climatici e alla siccità, è salato. Pari a oltre 70 milioni di euro». È quanto denuncia la Coldiretti Puglia in occasione della Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità.

In questo quadro diventa «fondamentale per affrontare l’emergenza climatica, fra ondate di siccità, desertificazioni e alluvioni», la messa a dimora di nuovi alberi in una regione «che dispone di appena 10 metri quadrati in media di verde urbano per abitante», prosegue la Coldiretti.

«In una situazione di cambiamenti climatici – evidenzia l’organizzazione – è strategica la presenza e la gestione del verde tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Maggiore è la copertura verde maggiori sono i benefici per la salute della popolazione e più ampia è la difesa contro desertificazione e siccità. Gli alberi infatti – continua Coldiretti – rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1.500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza».

Nelle città pugliesi sono stati censiti 142mila alberi. A guidare la classifica è Bari con 30mila alberi, seguita da Foggia, Taranto, Lecce, Barletta, Brindisi e Andria, fanalino di coda con soli 15mila alberi. Differente, prosegue Coldiretti, è «la disponibilità di alberi per abitante, dove la classifica si inverte con Bari che conta solo 9 alberi per 100 abitanti, Taranto quasi 11, Foggia 14 e Andria 15 ogni 100 abitanti, con Barletta, Lecce e Brindisi che offrono oltre 20 alberi ogni 100 abitanti».

Per mantenere «l’impegno – conclude Coldiretti Puglia – a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani».

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