In Puglia non è ancora crisi idrica ma è scattata la fase di pre-allarme.
La buona quantità di piogge invernali fa sì che negli invasi ci sia una situazione simile o addirittura in alcuni casi migliore rispetto all’estate scorsa.
Ad esempio, nella diga di Occhito sul Fortore, il principale invaso pugliese, ci sono quasi 184 milioni di metri cubi di acqua (dato aggiornato ad oggi dal Consorzio di bonifica della Capitanata), un milione in più rispetto allo scorso anno. Ma le ondate di calore in arrivo anche in Puglia hanno fatto scattare l’allarme soprattutto nel settore agricolo: secondo i calcoli di Coldiretti Puglia, negli invasi artificiali «mancano 80 milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla capacità» complessiva.
«Ma a preoccupare – denuncia ancora Coldiretti – è la riduzione delle rese di produzione del grano e degli altri cereali, ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta. Con la trebbiatura in corso, si registra un calo del 30% delle rese per il grano e l’avena, del 25% per i legumi». In Puglia il conto pagato dall’agricoltura per la siccità sarebbe pari ad oltre 70 milioni di euro l’anno, sempre secondo Coldiretti.