Siccità, in Puglia danni per un miliardo nel 2024: la Regione chiede al Ministero di riconoscerli

La Giunta regionale pugliese ha chiesto al Ministero dell’Agricoltura l’emissione del decreto di declaratoria per la siccità che quest’anno ha colpito i comuni delle sei province al fine di consentire l’accesso al Fondo di Solidarietà nazionale agli aventi diritto.

La sezione Competitività delle filiere agroalimentari della Regione Puglia dovrà provvedere, ora, alla trasmissione del provvedimento al Ministero dell’Agricoltura per richiedere l’emanazione del decreto di declaratoria.

Il provvedimento, molto atteso dagli agricoltori, permetterà l’accesso al fondo di solidarietà nazionale e ai relativi finanziamenti.

Coldiretti: «Danni per oltre un miliardo. Bene la richiesta della Regione»

Un primo plauso al provvedimento della Regione Puglia arriva dalla Coldiretti che sottolinea come la siccità abbia provocato «gravi danni» che «hanno superato un miliardo di euro nelle campagne pugliesi».

Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno scorso «ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero, compromesse dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l’accrescimento, ma anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese», sottolinea la Coldiretti.

La crisi idrica, poi, «ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio a oltre un vasetto di miele su due con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità», prosegue l’associazione.

A preoccupare, però, sono anche «le previsioni della prossima campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo del 50% rispetto all’anno scorso, con effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine».

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