Salgono i contagi, Draghi: «Nuove restrizioni solo dopo valutazioni su Omicron». Ema approva il quinto vaccino anti Covid

Arriva in Europa il quinto vaccino contro il Covid. L’Ema – Agenzia europea del farmaco – ha infatti dato il via libera ieri all’immissione in commercio nell’Ue del siero Nuvaxovid, prodotto da Novavax. Si tratta però di un prodotto diverso: il farmaco è a base di proteine e per questo secondo gli esperti potrebbe convincere i no vax, finora contrari all’uso di quelli a cosiddetto “mRna”. I dati esaminati dall’agenzia soddisfano i criteri per efficacia, sicurezza e qualità. Sono due gli studi che hanno coinvolto questo vaccino: il primo, condotto in Messico e negli Stati Uniti, ha riscontrato una riduzione del 90,4 per cento del numero di casi sintomatici di Covid da sette giorni dopo la seconda dose. Il secondo, condotto nel Regno Unito, ha mostrato una riduzione simile con l’efficacia all’89,7 per cento.

Presi insieme, prosegue Ema, «i risultati mostrano un’efficacia di circa il 90 per cento. La sicurezza e l’efficacia continueranno a essere monitorate man mano che viene utilizzato in tutta l’Ue, attraverso il sistema di farmacovigilanza e ulteriori studi da parte dell’azienda e delle autorità europee». Nel frattempo arrivano nuove risposte sui sieri fin qui utilizzati. Moderna ha annunciato i dati preliminari sugli anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron, indotti dai richiami con livelli di dosaggio da 50 e 100 microgrammi. Il booster da 50, attualmente autorizzato per le terze dosi, aumenta i livelli di anticorpi contro la variante sudafricana di circa 37 volte, mentre la dose da cento porta a una crescita di 83 volte rispetto a livelli pre boost.
È proprio Omicron che fa paura. «L’Italia è vicina alla zona arancione, il contagio sale in fretta e le terapie intensive potrebbero riempirsi rapidamente» conferma Guido Rasi, consulente per la campagna vaccinale del commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Nell’ultima settimana i casi sono infatti cresciuti del 40 per cento. Ma non finisce qui perché Rasi sottolinea anche che se Omicron «buca il vaccino è praticamente un altro virus, e allora tutto può cambiare, anche questo green pass potrebbe non bastare più». Il governo dunque pensa a una stretta: dal ripristino dell’obbligo della mascherina all’aperto fino all’accorciamento della durata della carta verde, passando per l’estensione dell’obbligo vaccinale ad altre categorie di lavoratori a contatto con il pubblico. Senza dimenticare gli eventuali tamponi per assistere a eventi particolarmente affollati anche per i vaccinati. Anche di questo si parlerà durante la cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi per il prossimo 23 dicembre. «Questa settimana passeremo in rassegna eventuali provvedimenti da prendere per le festività – spiega il presidente del Consiglio – La decisione sarà presa sulla base dei dati dell’ultimo sequenziamento».

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