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Rotondella, 43 mln per la messa in sicurezza del deposito di scorie nucleari: Sogin aggiudica la gara

La Sogin ha aggiudicato la gara per realizzare l'edificio di processo dell'impianto di cementazione prodotto finito (Icpf) nel sito Itrec di Rotondella, in provincia di Matera. Si tratta di uno dei principali progetti strategici per l'avanzamento complessivo delle attività di decommissioning nucleare in Italia, spiegano dalla Sogin. L'appalto è stato aggiudicato al raggruppamento temporaneo di…

La Sogin ha aggiudicato la gara per realizzare l’edificio di processo dell’impianto di cementazione prodotto finito (Icpf) nel sito Itrec di Rotondella, in provincia di Matera.

Si tratta di uno dei principali progetti strategici per l’avanzamento complessivo delle attività di decommissioning nucleare in Italia, spiegano dalla Sogin.

L’appalto è stato aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese formato dal Consorzio stabile Ansaldo New Clear (mandataria) e Monsud spa (mandante) per un valore di 43 milioni di euro comprensivo dell’importo di 1,5 milioni di euro legato al premio di accelerazione che è stato contemplato nel capitolato superando l’impostazione delle infruttuose procedure del passato.

Sogin ha reso noto che il progetto Icpf prevede la realizzazione di due strutture: l’edificio di processo, dove saranno svolte in maniera remotizzata le attività di cementazione dei circa 3 metri cubi di soluzione liquida radioattiva denominata “Prodotto Finito”, e l’annesso deposito temporaneo Dmc3/Dtc3, già realizzato, e dove oggi si stanno installando gli impianti. All’interno di quest’ultimo verranno sistemati in sicurezza i manufatti contenenti i rifiuti cementati e una sua area dedicata ospiterà i due speciali contenitori, denominati cask, con i 64 elementi di combustibile attualmente stoccati nella piscina dell’impianto, in attesa del loro conferimento nel Deposito nazionale.

Attualmente i rifiuti radioattivi liquidi presenti nel sito sono stoccati in sicurezza in un serbatoio d’acciaio contenuto, a sua volta, in una struttura in cemento armato di elevato spessore, e sono monitorati regolarmente.

I controlli, spiegano dalla Sogin, «hanno confermato sempre il buono stato di conservazione delle strutture di stoccaggio che non hanno mai evidenziato criticità per la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente. L’entrata in esercizio dell’impianto alzerà i livelli di sicurezza e consentirà un incremento significativo delle attività di dismissione del sito lucano».

In quest’anno, le operazioni di smantellamento cresceranno nell’insieme di oltre il 4% con un avanzamento complessivo del 35%. Per l’aggiudicazione dell’appalto, dall’avvio dell’iter di selezione del nuovo contraente, la società ha impiegato circa tre mesi per ultimare il raffronto concorrenziale tra i sette operatori economici che hanno presentato la propria offerta in seguito all’ampia consultazione del mercato nazionale ed estero che Sogin aveva lanciato il 30 dicembre 2022. Nel complesso, l’iter si è concluso in meno di sei mesi, grazie ai poteri di deroga al Codice degli appalti attribuiti all’organo commissariale di Sogin dal Decreto-legge n. 73 del 21 giugno 2022.

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