Una cava in disuso nel territorio dell’Alta Murgia, in una zona ricadente nella Rete Natura 2000, veniva utilizzata per tombare rifiuti speciali, pericolosi e non.
È quanto hanno scoperto i carabinieri Forestali di Bari con il supporto del reparto carabinieri del Parco nazionale dell’Alta Murgia e della compagnia di Altamura, che – su disposizione del gip del tribunale del capoluogo pugliese – hanno sequestrato la cava e sette autocarri utilizzati per il trasporto dei rifiuti.
Sono nove le persone indagate per lo scarico e il tombamento all’interno della cava di oltre 8mila metri cubi di rifiuti speciali. Quattro le società coinvolte.
Stando a quanto emerso dalle indagini, sarebbero oltre 400 i “viaggi” compiuti in meno di un anno da parte dei mezzi sequestrati nella cava dismessa. Si tratterebbe, soprattutto, di rifiuti derivanti da demolizioni edilizie.
L’area sottoposta a sequestro si sviluppa su circa 9 ettari ed è di particolare pregio ambientale: gli indagati, tombandovi i rifiuti, avrebbero causato una compromissione e il significativo deterioramento dell’area.
Le nove persone sono indagate in concorso tra loro per inquinamento ambientale, esercizio di discarica abusiva, falsità in atti, gestione illecita e miscelazione non autorizzata di rifiuti.