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Rifiuti in Puglia dalla Campania. Vertice in procura con l’assessora Maraschio

Quantità di rifiuti di ogni genere che spaventano, flussi di scarti provenienti dalla Campania e intossicano la Puglia, sversando su terreni abbandonati, finendo tombati senza controllo alcuno. Un fenomeno segnalato nelle scorse settimane dal procuratore capo di Bari, Roberto Rossi, e sul quale la Direzione distrettuale antimafia ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Ma non è…

Quantità di rifiuti di ogni genere che spaventano, flussi di scarti provenienti dalla Campania e intossicano la Puglia, sversando su terreni abbandonati, finendo tombati senza controllo alcuno. Un fenomeno segnalato nelle scorse settimane dal procuratore capo di Bari, Roberto Rossi, e sul quale la Direzione distrettuale antimafia ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

Ma non è solo la magistratura ad occuparsene, per un fronte tanto ampio serve la collaborazione delle istituzioni. Per questo, ieri mattina, l’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio ha incontrato il procuratore Rossi per un punto sulle strategie di contrasto: «Su questo tema sono impegnata da tempo – spiega – è un’attività sulla quale c’è una grande attenzione da parte del mio assessorato. Naturalmente è un tema complesso, le cui cause sono diverse, oggi assume dimensioni davvero preoccupanti per quanto riguarda non solo l’impatto ambientale ma anche quello che vediamo nelle campagne, lungo le strade e in altri luoghi».

L’assessora garantisce: «Il mio impegno su questo tema è massimo, siamo collegati con un’attività, con un protocollo d’intesa con le forze dell’ordine, stiamo facendo un corso di aggiornamento e un lavoro con il Cnr».

La questione, infatti, è comune e condivisibile: «Siamo impegnati sullo stesso fronte, non solo per l’intensificazione dei controlli ma anche per migliorare i mezzi di controllo sulle strade, perché è evidente che quello che abbiamo attuato, i mezzi in campo negli anni passati non più sufficienti per fronteggiare un fenomeno complesso».

L’obiettivo è dunque di coalizzarsi per individuare strategie comuni e più potenti: «Non metteremo insieme solo le forze, ma anche le competenze per serrare i controlli e individuare interventi utili a debellare il fenomeno». L’idea è quella di agire su più fronti, condividendo il flusso di informazioni con le forze dell’ordine: «Nei prossimi giorni in Fiera è prevista una sessione intera con tavolo tecnico per la polizia giudiziaria nel pomeriggio».

Con la Procura e l’antimafia (competente per il reato di traffico di rifiuti), «metteremo in campo misure eccezionali – annuncia Maraschio – per un fenomeno che deve essere debellato. Il confronto di ieri con il procuratore era doveroso, perché non ci sono azioni scollegate, ma un’azione coordinata e orientata verso un medesimo obiettivo».

Già nei mesi scorsi, la Direzione distrettuale antimafia salentina aveva chiuso le indagini a carico di 44 persone, accusate di aver stoccato in Puglia 600 tonnellate di rifiuti provenienti dalla “Terra dei Fuochi” scaricate in un perimetro tra Lecce, Surbo e nel tarantino, per essere poi interrate o bruciate.

Sono 28 i conferimenti illeciti accertati dai carabinieri del Noe e dagli uomini della guardia di finanza nel Salento: delle 600 tonnellate, 142 erano rifiuti pericolosi, tra fanghi, plastiche, gomme, resti di guaine in catrame e ingombranti. Scarti che, in alcuni casi erano dati alle fiamme, in altri erano sotterrati tra terreni e cave del territorio.

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