Al via la rivoluzione negli Aro, gli ambiti ottimali di raccolta dei rifiuti urbani, primo e fondamentale anello del ciclo di trattamento dell’immondizia. L’organizzazione degli Aro, singoli organismi che raccolgono più comuni, è in piedi dal 2004, ma il sistema non è mai entrato a regime.
Ad oggi dei 38 esistenti ben 17 sono commissariati e non hanno messo a punto un modello di gestione efficace. Ovvero la scelta fra due opzioni possibili: creazione di una società in house per effettuare la raccolta porta a porta o l’affidamento con gara ad una ditta privata. Un’anomalia che genera diseconomie di scala, difficoltà di raccolta e percentuali di raccolta differenziata imbarazzanti come accade nel foggiano e nel brindisino, fa il 15 e il 30%. Di qui l’avvio del piano di attuazione degli Aro affidati al commissario straordinario, Giovanni Campobasso.
L’obiettivo è uniformare la gestione ed attuare un percorso unitario di raccolta realizzando una serie di risparmi. Un’operazione fondamentale per mettere a regime l’intero settore dei rifiuti creando i presupposti per la chiusura del ciclo in tutte le province. Campobasso sta completando in queste settimane gli incontri con i comuni inadempienti per avviare o concludere i passaggi necessari ad uniformare il porta a porta ed il prelievo di carta, plastica e vetro da conferire negli impianti di riciclaggio.
In caso di inadempienza lo stesso commissario della struttura regionale si sostituirà ai comuni per completare il riordino entro l’inizio dell’estate. In parallelo sta andando avanti l’attività dell’Osservatorio regionale Rifiuti. Un fondamentale strumento di monitoraggio e modernizzazione delle politiche ambientali in tema di rifiuti.
Un organismo chiesto dall’assessora regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio per valutare in dettaglio i dati sulla gestione del ciclo dei rifiuti e aprire un tavolo di confronto permanente con le parti in causa: Confindustria, albo gestori ambientali, associazioni ambientaliste, forze dell’ordine.
Produzione di meno rifiuti, miglioramento del sistema di gestione dei rifiuti urbani, attuazione dell’economia circolare, miglioramento della raccolta differenziata e utilizzo efficiente dell’impiantistica pubblica e privata: l’osservatorio darà un impulso necessario per il raggiungimento di questi scopi coinvolgendo le parti in causa. Cinque le mission assegnate: in primis la creazione di un sistema informatico di produzione, acquisizione e diffusione dati sulla gestione dei rifiuti, condiviso e integrato con vari comparti ambientali. La modernizzazione e lo snellimento del sistema di raccolta, scambio e utilizzazione dei dati necessari per l’attuazione della politica ambientale. In terzo luogo servirà a definire strategie comportamentali, informative ed educative per la riduzione dei rifiuti, per promuovere l’implementazione e l’uso di tecnologie e delle migliori pratiche per la raccolta differenziata, la prevenzione, la riduzione e il riutilizzo dei rifiuti ed infine il supporto della regione nella promozione di politiche sull’economia circolare.