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Quirinale, Sergio Mattarella presidente della Repubblica

Roma, 29 gennaio. Elezioni del presidente della Repubblica
20.43 Sergio Mattarella è il nuovo (e di nuovo) Presidente della Repubblica. Da Montecitorio si sente uno scrosciare di applausi. Lo scrutinio non è ancora finito, ma Sergio Mattarella ha raggiunto il quorum.

18.00 «Sono state giornate difficili ma Mattarella è la persona giusta. Questo ci mette nelle condizioni di guardare con fiducia al futuro». Così il ministro della Salute Roberto Speranza
Gianmauro Dell’Olio, senatore del M5S: «Noi volevamo Mattarella dall’inizio, ma doveva esserci unità, doveva essere il Presidente di tutt».
Marcello Gemmato, barese, è onorevole di FdI: «Noi voteremo Carlo Nordio. Lo facciamo per rispetto dei padri costituenti che parlano di sette anni, non di 14. Detto ciò FdI se è forte nei sondaggi, in Parlamento ha il 4,4%. La politica avrebbe dovuto fare uno sforzo di sintesi».
Senatore Stefàno, Pd: «Mattarella è una scelta solida. Ci siamo arrivati dopo una serie di peripezie e responsabilità, una soluzione per noi primaria ma a cui non pensavamo di poter accedere un po’ per la sua indisponibilità e un po’ perché i soliti noi avevano detto che non c’era possibilità».
14.50 Le schede bianche sono state 60, le nulle 4. 380 gli astenuti (ANSA) – ROMA, 29 GEN – Sono stati 387 i voti ottenuti da Sergio Mattarella nella settima votazione per l’elezione del Capo dello Stato. A Carlo Nordio, candidato da FdI, sono andati 64 voti mentre il pm Nino Di Matteo ha incassato 40 voti. Dieci voti sono andati a Casini, 8 a Belloni, 6 a Manconi, 4 Cartabia, 2 a Draghi, 2 a Emilio Scalzo. Le schede bianche sono state 60, le nulle 4 e i voti dispersi 9. I presenti in tutto sono stati 976, gli astenuti 380
13.00 Ci sarebbe stata una lunga telefonata tra Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il presidente Berlusconi ha assicurato al Capo dello Stato il sostegno degli azzurri.
12:18 In questo momento è in corso l’ennesimo vertice tra i partiti di maggioranza. Ormai sul tavolo sembra essere rimasto il nome di Sergio Mattarella, è da vedere quanti voti prenderà durante la votazione di questa mattina.Per Maurizio Lupi rimane ancora in campo il nome di Casini, ma anche lui parla di Mattarella come “ultima istanza”.
«L’Italia non può ulteriormente essere logorata da chi antepone le proprie ambizioni personali al bene del paese. Certamente io non voglio essere tra questi. Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell’interesse del Paese». Così Pierferdinando Casini.
Entro stasera si chiude su Sergio Mattarella. È questo quanto emerge dalla riunione tra i vertici di maggioranza. Lo stesso premier Draghi ha lanciato un appello chiaro: «È opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale “per il bene e la stabilità del Paese».
Ore 11:04 « Mattarella bis? Non può essere una scelta di ripiego». Così Matteo Salvini, parlando con i cronisti in Transatlantico. «Basta andare avanti con i veti della sinistra. Piuttosto che andare avanti altri 5 giorni con i veti meglio andare su Mattarella, ma bisogna farlo con convinzione». Si fa strada, quindi, sempre di più il nome di Mattarella: saranno in molti a sceglierlo in questa prima votazione. Ma qualcuno punta anche su Casini, che lo stesso Salvini non sembra escludere.
Il nome del capo dei servizi segreti Elisabetta Belloni, infatti, sembra ormai sfumato sotto gli stralci di Italia Viva, Forza Italia e una parte del Pd. Fratelli d’Italia, forse, la voterà comunque alla seconda chiamata: «Decidiamo ora. Il centrosinistra si riempie la bocca e poi boccia due nomi di donna», afferma l’onorevole Daniela Santanchè entrando a Montecitorio. Si lavora sui nomi di Pier Ferdinando Casini e di Mario Draghi: «Vanno bene entrambi, se uno vuole un politico sceglie il primo, se un tecnico il secondo», afferma il leader di Cambiamo Giovanni Toti. Ma sul tavolo c’è sempre Mattarella: «Prima gli diciamo che è incostituzionale, poi lo scegliamo?»

La giornata di ieri venerdì 28 gennaio
20:20 – Toti: “Io non conosco Belloni, non so che ragionamento politico sia stato fatto, non so niente”.
20:15 – Il nome è con molta probabilità quello della ex segretaria generale della Farnesina Elisabetta Belloni. Anche Conte ribadisce: “Ho l’impressione che ci sia la sensibilità di Salvini, spero di tutto il parlamento, per la possibilità di una presidente donna, il M5s lo ha sempre detto”. Lo ha detto Giuseppe Conte parlando di “almeno due, solide e super partes” figure.
19:55 – “Sto lavorando su una presidente donna”. Così il leader della Lega Matteo Salvini. “Il centrodestra ha mantenuto la parola, ha messo a disposizione del Paese e del Parlamento la più alta carica dopo Mattarella, e mi spiace che la sinistra non sia neanche entrata in aula a dire la sua. Avremmo potuto eleggere il primo Presidente donna. La sinistra è abituata a mettere veti, io sono abituato a mettere ponti. Ho avuto diversi incontri in giornata, spero che a breve si abbia un presidente donna, in gamba. Non in quanto donna, ma per le sue competenze. Qualunque nome io abbia fatto negli scorsi giorni aveva un no a priori, mi taccio. Se tutti la smettono di mettere veti, ora sto lavorando per trovare l’unità. Sono fiducioso. Chi mette in discussione il governo per alzare il prezzo”.
19:15 – “Abbiamo cominciato a parlarci, mi spiace si sia iniziato solo ora, non è colpa nostra”. Così il segretario del Pd Enrico Letta dopo l’incontro con Salvini e Conte. “Tutto questo giro per capire che nessuno ha la maggioranza, e solo con un accordo tra le parti si troverà un o una presidente all’altezza di Mattarella”. Sui tempi, non vi è certezza: “Abbiamo iniziato questo pomeriggio la discussione, siamo rimasti in attesa che il centrodestra facesse tutto il giro. Siamo pronti a discutere tutta la notte, quanto necessario per trovare la soluzione. Non è semplice perché in questa vicenda ci sono due perimetri che si sovrappongono. Quello delle due coalizioni che andranno al voto, e quello della maggioranza. Nessuno può vincere con un assalto al Colle. Ci sono varie opzioni, serve che maturino varie posizioni politiche, ognuno deve fare un passo avanti. La soluzione passa attraverso il fatto che tutti accettiamo che siamo tutti vincitori. Se c’è la volontà che qualcuno vinca e qualcuno perda non si troverà mai la soluzione. Credo che molto tempo sia già passato, dobbiamo mettercela tutta”.
17:45 – Il centrodestra si asterrà, Italia Viva farà scheda bianca, e anche il centrosinistra ha l’indicazione di scheda bianca. Ma tra PD, LeU e M5S ci si aspettano molti voti per Mattarella, atti a dare un segnale.
15:40 – “Débâcle del centrodestra, i numeri dicono che ben il 18% dei suoi grandi elettori non segue i leader”. Lo dichiara in una nota Giacomo Portas, deputato e leader dei Moderati.
15:25 – Il governatore Michele Emiliano vuole Mattarella: “Mi auguro possa prevalere interesse generale. È evidente che serve un riferimento, una garanzia per governo e maggioranza, credo ci siano pochissime persone. Una di queste è certamente il presidente Mattarella. Bisogna valutare la sua disponibilità a valutare ipotesi di concedere all’Italia sua generosità e affetto. Ormai l’unico modo per tenere insieme governo, forze politiche e Paese è di certo Mattarella. La corsa è finita”.
15:20 – Il Pd è pronto a riaprire il dialogo: “Grave errore, ma ora possiamo riparlarci”. Così il capogruppo dem in Senato Marcucci.

15:20 – “Ora i partiti di maggioranza, i leader delle coalizione si siedano a un tavolo e trovino una soluzione. La trattativa vera deve ancora cominciare”. Così il governatore ligure e leader di Cambiamo Giovanni Toti.

15:10 – Solo 382. Sono i voti presi dal nome di centrodestra Elisabetta Casellati. Una sonora sconfitta per il nome proposto da Salvini, che ha ottenuto quasi cento voti in meno di quelli che avrebbe potuto ottenere.
13:25 – “Se questo è un blitz, allora mi arrendo, presentiamo la fata Morgana e Harry Potter, mi spiace, spero ci ripensino”. Lo ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa a Montecitorio, ironizzando sui no di Pd e M5s ai nomi proposti per il Quirinale.
Salvini in conferenza parla già come se il nome di Casellari fosse superato. Sembra infatti che siano state varie le defezioni di centrodestra di questa mattina. Il nome su cui potrebbe tornare il centrodestra per trovare l’unità persa con il centrosinistra è quello di Pier Ferdinando Casini.
13:05 – Il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci motiva la loro astensione “perché non si vota contro la seconda carica dello stato. Si é fatto male ad utilizzarla in questo gioco al massacro. Speriamo che da oggi prevalga di nuovo la ragionevolezza”. Di nomi da contrapporre non parla, ma più che altro prevede un ritorno di Salvini all’ovile: “Dopo l’esito di questa votazione dobbiamo incontrarci nell’interesse del Paese. Un Mattarella bis sarebbe sempre un grande onore”.

13:00 – “Attendiamo l’esito dello scrutinio, il nostro é un tentativo serio e autorevole. Si era sempre detto, perché non una donna al Quirinale? Avrebbero dovuto aggiungere negli appelli “di sinistra”, allora”. Così il senatore Maurizio Gasparri. Su cosa succederà dopo, non si esprime: “intanto c’è una votazione in atto, poi vedremo”.

12:40 – “Io punto ancora su Casini. Dopo questa votazione, se sono furbi centrodestra e centrosinistra si incontrino e decidano un Presidente entro domani”. Così Clemente Mastella fuori da Montecitorio.
11:45 – Meloni ha dichiarato: “È sempre la destra a proporre donne leader”. A risponderle è la dem Laura Boldrini: “Scelta strumentale”. E poi “Non voteremo Casellati è un nome di destra, è stata avvocata di Berlusconi. Il Pd si astiene perché ha chiesto da subito un tavolo per trovare una figura condivisa, il centrodestra è andato avanti in solitaria, dando nomi sù nomi su nomi”.

11:40 – “ll centrodestra ha trovato l’accordo per il voto di questa mattina, su Elisabetta Casellati che da Presidente del Senato, Seconda Carica dello Stato, diventerebbe Prima Carica dello Stato. Io conosco Elisabetta Casellati da oltre 30 anni e posso garantire sulla sua assoluta adeguatezza a questo eventuale nuovo ruolo super partes. Per tale motivo mi rivolgo ai Parlamentari di tutti gli schieramenti, per chiedere loro di sostenere la Casellati”. E’ quanto si legge in un post sui canali social di Silvio Berlusconi. Salvini scrive sui social “un onore proporla”.
Pd-M5S-Leu, invece, non parteciperanno alla prima chiama.
11:15 – “Ora faremo quello che FdI chiede dalla terza votazione: scegliere uno dei nomi proposti per verificare i numeri”. Così la leader Giorgia Meloni in uscita dai gruppi parlamentari in via degli Uffici: “Questi giorni dimostrano che con questo Parlamento non si può votare niente, quindi si deve andare ad elezioni. E che se il capo dello Stato lo avessero votato gli italiani come da nostra proposta, lo avrebbero votato il primo giorno. Noi chiediamo che il centrodestra debba continuare a misurarsi e fare quello che può per sbloccare la situazione. Vedremo i numeri in aula e sulla base di quello che accadrà faremo le valutazioni successive”.
“Dall’inizio di questa vicenda il centrosinistra non ha mai dato proposte alternative. Mi pare che abbiano anche dei problemi interni”. “Voteremo Casellati, seconda carica dello Stato, donna. Dopodiché bisogna decidere, noi stiamo facendo quello che possiamo perché questo spettacolo è fastidioso per gli italiani. Di là riescono solo a dire no a chiunque sia del centrosinistra”.

10:50 – Nella giornata odierna avranno luogo due chiame: alle ore 11 e alle ore 17. Dalla giornata di domani le due chiame avranno luogo alle ore 9:30 e alle ore 16:30.
10:30 – “Alle undici si vota e ci si inizia a confrontare sui nomi. Ci è stato chiesto di fare un candidato non di parte e non penso che la prima carica istituzionale del Senato lo sia”. Così il leader di Noi con l’Italia Maurizio Lupi. “Ora ci sarà un incontro formale tra i leader dei grandi elettori: a un certo punto si tratta anche della loro volontà. Il centrodestra è compatto, mi auguro che la Casellati prenda più voti del nostro schieramento e questa sarebbe una strada importante per le prossime votazioni. Oppure si vedrà che cosa si può fare insieme”.

10:15 – Matteo Salvini ha invitato tutti i leader della maggioranza a un incontro prima della votazione. “Andiamo a schiantarci e si romperà la coalizione”. È questo il sentiment di una parte dei parlamentari di centrodestra. “È solo un gioco tra Salvini e Conte, ma finirà male”.
9:50 –  I grandi elettori del centrodestra voteranno il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati alla chiama di stamattina. Lo ha deciso il vertice dei leader.
9:00 – Il centrodestra dovrebbe votare compatto per la vicepresidente del Senato, Elisabetta Casellati, alla votazione delle 11 per il presidente della Repubblica.
Siamo alla quinta votazione, ma il rischio è di un nome di rottura, infatti il centrosinistra aveva già definito irricevibile il nome di Casellati. Non si capisce quale sia la strategia di Salvini, ieri si sono rincorsi nomi su nomi e alla fine, nel vertice serale si è deciso appunto di votare Casellati. Probabilmente non è il nome definitivo, ma un nome per capire su che numeri il centrodestra può contare, magari aiutato da una parte del Movimento 5 stelle, intanto il centrosinistra si sta incontrando, deve decidere quale strategia contrapporre. Se presentare una rosa di nomi e continuare quella che Letta ha definito, appunto, “la guerra delle due rose”, oppure se cercare ancora unità.
Restano sul tavolo anche i nomi di Draghi e Casini.
Quel che è certo è che ieri Salvini ha detto che oggi voteremo il nuovo presidente della Repubblica, ma è vero che oggi la soluzione sembra ancora lontana.

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