Con 6.032 infrazioni accertate, 7 per ogni chilometro di costa, la Puglia è terza nella classifica delle regioni italiane per illeciti sul mare.
È quanto emerge dal report Mare Monstrum 2022 di Legambiente, redatto sulla base dei dati relativi al 2021 di forze dell’ordine e capitanerie di porto.
Nella classifica dell’illegalità sul ciclo del cemento, la Puglia figura al quarto posto con 2.712 infrazioni accertate, il 9,8% sul dato nazionale, con 1.067 persone denunciate e arrestate e 320 sequestri effettuati.
«Le coste predilette dai paladini del cemento illegale – dice Legambiente – sono da sempre quelle del Salento. Un dato che trova conferma anche nell’ultima relazione annuale sull’abusivismo edilizio della Regione. Il Comune con il maggior numero di pratiche aperte nel 2021 risulta quello di Nardò, con 65 fascicoli. In provincia di Lecce, in un anno, i casi registrati sono saliti del 52%».
Nel Gargano, invece, «c’è uno degli ecomostri diffusi più devastanti del Paese, che Legambiente denuncia da decenni nei suoi dossier: il villaggio abusivo di Torre Mileto a Lesina, fatto da migliaia di seconde case senza fondamenta e allacci su una lingua di sabbia che divide il mare dal lago».
La Puglia si colloca poi al quinto posto per reati legati al ciclo di rifiuti e in genere a fenomeni di inquinamento marino: 1.182 i reati contestati nel 2021, l’8,5% del totale.
Per quanto riguarda i reati legati alla pesca illegale, la Puglia guida la classifica generale con 223 tonnellate di prodotti ittici sequestrati (circa 124 tonnellate tra pesce, caviale, salmone, pesce spada e tonno rosso; più di 96 tonnellate di datteri, crostacei e molluschi; 1,8 tonnellate di novellame).