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Materiale da costruzione da polvere di mitili e sedimenti marini: il progetto al porto di Bari

Ricerca, imprese ed enti pubblici insieme per lo sviluppo della green blue economy. Per questo l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha deciso di partecipare attivamente e finanziariamente a GreenLife4Seas, un progetto di ricerca e di economia circolare, sostenuto dal Programma per l’Ambiente e per l’Azione per il Clima - Life 2014/2020 assieme…

Ricerca, imprese ed enti pubblici insieme per lo sviluppo della green blue economy. Per questo l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha deciso di partecipare attivamente e finanziariamente a GreenLife4Seas, un progetto di ricerca e di economia circolare, sostenuto dal Programma per l’Ambiente e per l’Azione per il Clima – Life 2014/2020 assieme al Politecnico di Bari capofila della cordata; progetto a tripla elica che vuole traferire nuove tecnologie verso il settore produttivo con il coinvolgimento basilare delle amministrazioni dei porti.

La Puglia produce il 16% dei molluschi italiani, circa 10 tonnellate al giorno, ed è la terza regione in Italia per produzione, in particolare di cozze di cui il guscio, purtroppo, non è edibile e nemmeno compostabile e costituisce quindi un rifiuto che fino ad adesso non è stato possibile riciclare. Per questo, sono già iniziate nel porto di Bari e in quello di Barletta le operazioni di dragaggio dei sedimenti finalizzati a procedere con la calibrazione della soluzione tra sedimenti, polvere di mitili e cementi per realizzare masselli autobloccanti per la pavimentazione pubblica. Tante le aziende coinvolte, tra cui anche start up di giovani talentuosi: tra queste, la Simem, azienda nata a Verona nel 1963, produttrice di macchinari per il cemento, la Vitone Eco, specializzata nel trattamento di fanghi e residui dell’industria agroalimentare, e la Noesis European Development Consulting. Collaborano tra le altre anche la Mapei, la Prefabbricati Pugliesi e la Vibrotek, oltre alle cooperative di mitilicultori di Taranto e La Spezia. Ma altre imprese potranno entrare nel network, anche il 2028 anno di fine progetto, per poter sviluppare altri prodotti derivanti dal recupero dei gusci delle cozze tra questi, case intere stampate in 3d, oggetti di design e piste ciclabili, un nuovo orizzonte per lo sviluppo economico del territorio.

«Lo sviluppo della Green Blu Economy, dalla valorizzazione dei gusci delle cozze ai sedimenti dei porti fino alle infrastrutture come le strade pavimentate e i frangiflutti, rappresenta una sfida che richiede la collaborazione sinergica di tutti: ricerca, imprese e Amministrazioni pubbliche- commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale Ugo Patroni Griffi – Siamo fermamente convinti di dover continuare a navigare verso questi due poli che non solo favoriscono la protezione dell’ambiente marino e la riduzione dell’impatto ambientale, ma che hanno anche la capacità di promuovere lo sviluppo economico sostenibile e l’innovazione nel settore marittimo».

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