Policoro, vietato coltivare ortaggi per uso umano e animale: l’area è troppo inquinata

Inquinamento nell’area mineraria Pozzo Masseria Morano 01 nell’agro di Policoro, un’ordinanza del sindaco, avvocato Enrico Bianco, del 7 agosto scorso, vieta la coltivazione all’aperto di ortaggi destinati al consumo umano e animale. Nell’area, nel mese di aprile scorso, è stata rilevata la presenza delle seguenti sostanze: Cromo VI, Clomoformio, idrocarburi C>12 e Vanadio. Sono state adottate, pertanto, delle misure cautelative urgenti a protezione della salute pubblica.

L’intervento

Le nuove disposizioni arrivano a integrazioni delle precedenti. Il sindaco della città di Policoro, Enrico Bianco, nei giorni scorsi giorni ha integrato l’ordinanza n. 10390 del 18 aprile 2024 emanata per vietare il prelievo, la captazione, l’attingimento e l’utilizzo di acque nell’area mineraria in questione. Con la stessa ordinanza si vietava: «nel raggio di duecento metri dall’area interessata, l’escavazione di nuovi pozzi e le perforazioni nel sottosuolo, al di sotto del livello statico della falda idrica, al fine di limitare il propagarsi dell’inquinamento rilevato, salvo in situazioni di particolari necessità che dovranno essere oggetto di specifici studi, atti a escludere il rischio di interferenze dell’opera stessa rispetto alla contaminazione dell’acquifero». Erano escluse dal divieto le attività di indagine necessarie per approfondire la problematica.

Il divieto

La nuova ordinanza, del 7 agosto scorso, che va a integrare quella del 18 aprile scorso e che tiene conto anche di una nota dell’Azienda sanitaria locale di Matera, vieta «la coltivazione all’aperto di ortaggi destinati al consumo umano e animale». «È consentita – è scritto nell’ordinanza in questione – la coltivazione solo in serra per tutto il periodo di coltivazione, fino alla raccolta». Altre disposizioni riguardano i prodotti frutticoli. «Potranno essere coltivati anche all’aperto, ma con l’obbligo di lavaggio accurato prima del loro consumo». Si prescrive, inoltre, di adottare per il consumo dei prodotti ortofrutticoli «la buona pratica igienico-sanitaria del lavaggio dopo la raccolta». A tal fine, si invita ad adottare le procedure consigliate dal Ministero della Salute. «Un urgente, sistematico e puntuale monitoraggio – si legge sempre nell’ordinanza – su matrici alimentari di origine vegetale e animale rispetto soprattutto all’inquinamento da metalli pesanti, in particolare Vanadio, e Idrocarburi C>12». L’ordinanza esplica la sua efficacia fino all’avvenuta realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica dell’area e, a bonifica effettuata, fino alla dimostrazione della conformità delle aree agricole ai parametri di legge.

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