Nuova “crepa” alla discarica Martucci: problemi a un ingranaggio, a rischio il conferimento

La sospensione del servizio di raccolta dei rifiuti presso la discarica “Martucci” di Conversano potrebbe essere ufficializzata quest’oggi, secondo voci non ufficiali ma insistenti tra gli amministratori dei comuni che utilizzano l’impianto.

Il nuovo stop parrebbe causato dalla rottura di un ingranaggio per la triturazione dei rifiuti, poiché sarebbero giunti nel sito materiali non conformi. Da qui la necessità di bloccare tutto per risolvere il problema creandone, però, uno più grosso a monte, ovvero nei paesi che ancora oggi si servono della discarica per i rifiuti non differenziati ma non solo.

«Non bastava la vetustà dell’impianto di trattamento meccanico-biologico, che da tempo non fornisce più prodotto finale conforme alle nuove regole comunitarie, tanto da aver creato un’emergenza già nel gennaio del 2023 con il blocco dei conferimenti dei rifiuti e un’apposita ordinanza del presidente della Giunta regionale Emiliano per far riprendere immediatamente il servizio», tuona in una nota il presidente di “Chiudiamo la discarica Martucci”, Vittorio Farella.

«Tutto questo – aggiunge – la nostra associazione lo va denunciando da tempo, tanto da aver prodotto puntuale osservazione in merito al Piano regionale dei Rifiuti nel 2018. Ma la Regione non se n’è data carico e infatti, nonostante la mole di documentazione contraria collazionata nel corso degli ultimi anni, ha proceduto per la sua strada senza alcuna considerazione dei rilievi emersi nel tempo». Se blocco dovesse esserci, la situazione nei diversi comuni, dunque, non sarebbe di facile gestione e accrescerebbe la tensione attorno all’impianto in vista della manifestazione del 18 maggio a Mola di Bari, promossa da Legambiente, Stop Martucci, Lab.

Cittadinanza attiva e altri, per dire “no” alla riapertura della discarica. L’incontro, alle 17 in piazza XX Settembre, vuole ribadire la necessità di impedire la riapertura del Lotto 2 della discarica di servizio e soccorso. «C’è il rischio ed è anche molto concreto – dicono gli organizzatori – che la discarica riapra (dopo essere stata bloccata dalla magistratura per le numerose irregolarità commesse prima, durante e dopo la sua realizzazione) e resti in funzione non solo dopo la fine del 2025 (data di chiusura prevista dall’attuale Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti) ma anche dopo la scadenza del contratto di gestione dell’impianto fissata nel 2027».

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