NewO, slitta la conferenza dei servizi ma la protesta non si ferma: sit-in degli attivisti

Newo, la Conferenza di servizi viene rimandata, ma le associazioni non erano state avvisate. È successo ieri quando, proprio nel pieno degli ultimi preparativi del sit-in di protesta per il “No” all’impianto di ossicombustione, in occasione della conferenza prevista per oggi in Regione, gli organizzatori hanno saputo, per vie traverse che la stessa non ci sarebbe più stata. La riunione sul tema, infatti, è stata spostata di oltre un mese e fissata per il 30 maggio. Nessun comunicato ufficiale da parte degli organi regionali nei confronti dei gruppi di manifestanti che, per protesta, hanno deciso di ritrovarsi comunque questa mattina, tutti insieme, per trasformare il sit-in in una riunione.

«Una vera schifezza non essere stati neanche avvisati – tuona Tino Ferrulli, del comitato Pro Ambiente Modugno che, con più di una ventina tra associazioni, partiti, movimenti, gruppi e privati cittadini, era tra gli organizzatori della manifestazione. – Non basta essere stati estromessi dalla partecipazione, anche solo come uditori, alla conferenza, non si è avuto neanche l’accortezza di farci sapere che sarebbe stata rinviata».

Ignota la motivazione per la quale si è preferito procrastinare, di quasi un mese, un incontro che si stava attendendo e che, probabilmente, avrebbe costituito una svolta nella questione Newo. Si sarebbero dovute tirare le somme, infatti, di tutti i pareri espressi pro e contro l’impianto e il rilascio della Valutazione di impatto ambientale (Via). Importante ricordare che durante l’ultima conferenza, l’Arpa aveva espresso perplessità in un documento, di 12 pagine, a firma dei funzionari istruttori Emiliano Altavilla e Mariangela Positano, del dirigente ambientale Adriana Maria Lotito e del direttore dei servizi territoriali Maddalena Schirone. Anomalie ci sarebbero sui campioni di perle vetrose presentati dall’azienda, che risalirebbero al 2015, non corrispondenti all’attuale processo di lavorazione. Perplessità sull’effettivo mercato delle perle vetrose, non accertato o ben chiarito nei documenti presentati.

«In un modo o nell’atro ci sentiranno. – fanno sapere gli organizzatori – Noi ci siamo per protestare e per far capire, una volta per tutte, che la condivisione e la politica attiva non possono soccombere agli interessi di pochi. Difenderemo la nostra terra, per consegnarla integra e pulita ai nostri figli. Il nostro No, che avviene in maniera congiunta e unanime, è supportato da prove inequivocabili che quell’impianto potrebbe causare danni seri non solo al territorio ma anche alla salute».

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