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Newo, nel mirino di Arpa le “perle vetrose”. I comitati: «Noi esclusi dal tavolo tecnico»

Il primo incontro per la revisione dell’autorizzazione alla valutazione di impatto ambientale (Via), all’impianto Newo, è stato di preparazione. Della seduta, avvenuta ieri, con i responsabili degli uffici regionali protagonisti sono stati i sindaci dei comuni di Bari e Modugno, dove l’inceneritore dovrebbe essere realizzato, e i rappresentanti dell’Arpa Puglia. Prima ancora che si avviasse…

Il primo incontro per la revisione dell’autorizzazione alla valutazione di impatto ambientale (Via), all’impianto Newo, è stato di preparazione.

Della seduta, avvenuta ieri, con i responsabili degli uffici regionali protagonisti sono stati i sindaci dei comuni di Bari e Modugno, dove l’inceneritore dovrebbe essere realizzato, e i rappresentanti dell’Arpa Puglia. Prima ancora che si avviasse la discussione sulle autorizzazioni, l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente (Arpa Puglia) ha messo in risalto una pregiudiziale, tenendo a precisare la totale assenza, in tutta la documentazione esibita dall’azienda Newo, di informazioni e dettagli circa il prodotto finito del processo di ossicombustione.

Sulle “perle vetrose”, nelle quali i rifiuti verranno trasformati, non ci sono abbastanza informazioni e, per questo, si è richiesto un nuovo incontro, per il 4 aprile, che prevederà un tavolo tecnico con la partecipazione di Arpa e Newo, sul tema “Fine del rifiuto”.

Il 14 aprile ci sarà il deposito delle controdeduzioni dell’azienda Newo ad Arpa per poi arrivare al 26 aprile con una nuova seduta di conferenza di servizi. Seduta alla quale i rappresentanti dei movimenti ambientali contrari all’inceneritore guardano con particolare attenzione. Non essendo stati convocati, neanche come uditori, alla conferenza di ieri, sperano che a quella del 26 aprile possano avere libero accesso.

«Il controsenso – spiega il referente di “Onda verde Puglia, Facciamo rete” Donato Cippone – è che è stata fornita come giustificazione all’impossibilità a partecipare come uditori la natura tecnica dell’incontro. Ma la stessa Regione, lo scorso anno, ci ha convocato ai tavoli tecnici. Questa conferenza è da ritenersi nulla perché ci è stato negato un diritto. Speriamo che il 26 ci sia data la possibilità di presenziare, diversamente agiremo, autotassandoci, per vie legali». Intanto oggi le associazioni ambientali si riuniranno, nella sala Beatrice Romita di Modugno alle 18, per fare il punto della situazione con i sindaci Antonio Decaro e Nicola Bonasia.

Una vasta campagna di informazione, attraverso un’opera di volantinaggio per tutto il territorio dei quartieri Cecilia e San Paolo, è stato avviata dagli attivisti.

I primi cittadini relazioneranno sull’andamento della conferenza, durante la quale hanno depositato personalmente i pareri tecnici che, come più volte espresso, confermano la volontà di impedire l’insediamento dell’impianto. «Voglio ribadirlo con forza – dichiara Bonasia – faremo tutto il possibile per impedire la realizzazione di impianti potenzialmente dannosi. A difesa della nostra terra. A tutela dei nostri figli».

Oltre a ribadire la contrarietà, il Comune di Bari ha segnalato che, appena qualche giorno fa, gli uffici regionali hanno prorogato la Via del 2018, senza considerare il parere dei sindaci e trascurando che sia Amiu che Ager (Autorità d’ambito che gestisce i rifiuti urbani) hanno formalmente dichiarato che all’impianto non saranno conferiti rifiuti urbani.

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