Addio al vincolo demaniale per le dune. La decisione presa dalla Regione Puglia continua a fare discutere e scatena la rabbia, in particolare, delle associazioni ambientaliste.
La scelta della giunta è stata spiegata dal vice presidente Piemontese, che ha anche la delega al demanio, con il fatto che i comuni non hanno risorse per garantirne la tutela. Affidandole ai privati insieme all’occupazione di una parte del litorale, nelle intenzioni della Regione, dovrebbe essere garantita la loro pulizia e tutela.
Non è d’accordo, però, il Wwf che ricorda come i cordoni dunali siano «un ecosistema complesso ricco di biodiversità e rappresentano l’anello di congiunzione tra gli ecosistemi marini e quelli terrestri» e, proprio per questo, vanno gestiti con particolare attenzione. Il Www Puglia ritiene queste giustificazioni assolutamente non condivisibili», afferma Lara Marchetta, delegata dell’associazione per la Puglia, commentando la scelta della Regione. «Il nuovo testo normativo, peraltro, non sembra tenere conto di altre norme vigenti e non consente di escludere a priori che dette aree, ai sensi dell’art. 56 Nta del Pptr della regione Puglia, possano essere utilizzate anche per la realizzazione di opere diverse dalle passerelle e dalle pedane richiamate dalla Regione. Il rischio è che questa modifica normativa, ingenerando confusione e rimettendo le scelte nelle mani dei Comuni, possa riproporre la problematica del rilascio di concessioni per finalità turistico- ricreative anche su aree demaniali in cui, in passato, ciò non è stato consentito», sottolinea Marchetta. Secondo l’associazione «il rischio è che questa modifica normativa, ingenerando confusione e rimettendo le scelte nelle mani dei Comuni, possa riproporre la problematica del rilascio di concessioni per finalità turistico- ricreative anche su aree demaniali in cui, in passato, ciò non è stato consentito».
Non è solo il Wwf, però, ad essere sulle barricate contro la nuova norma regionale. A esprimere perplessità è anche il comitato Città Sostenibile, in particolare in riferimento all’arco ionico, particolarmente ricco di dune lungo il litorale. La provincia di Taranto è attraversata, tra le poche province in Italia, da splendidi sistemi dunali, caratteristici del paesaggio mediterraneo, tanto nella zona occidentale quanto nella zona orientale», ricordano dal comitato. «È un chiaro attacco al paesaggio regionale, passato quasi inosservato per via della tempistica con cui è stato perpetrato, attraverso il quale i cordoni dunali vengono cancellati dalle aree sulle quali era posto il divieto di rilascio di concessioni demaniali: un via libera alle imprese balneari, agli stabilimenti privati che potranno realizzare passerelle o strutture simili e ristrutturare edifici esistenti», concludono dal comitato Città Sostenibile.