«Non abbasseremo la guardia fino a che la possibilità di un impianto di ossicombustione sul territorio non sarà che un brutto ricordo». Nessun dubbio per gli attivisti del comitato No inceneritore, che stanno organizzando una nuova assemblea pubblica per fare il punto sulla questione Newo. Sarà ancora la sala Beatrice Romita di Modugno ad ospitare, venerdì alle 18.30, la riunione di tutte le associazioni, comitati e movimenti ambientali del territorio che avversano la possibilità dell’insediamento dell’impianto nella zona industriale di Bari, limitrofa al comune di Modugno. A poca distanza dalla prima, questa nuova adunanza darà meno spazio alla politica e si concentrerà sulle azioni.
«Vogliamo che ora la parola sia data ai cittadini – chiarisce Donato Cippone del movimento “Onda verde Puglia Facciamo rete” – ci focalizzeremo sull’organizzazione di una protesta che servirà non solo a farci sentire, ma anche a far capire al mondo della politica che continueremo a combattere a difesa del nostro territorio».
Oltre allo scopo pratico, legato alla volontà di mettere a punto una protesta di piazza, durante la riunione si parlerà di una nuova mossa che l’area legale sta curando per contrastare l’impianto. Si tratta di un esposto che la squadra di avvocati a sostegno degli ambientalisti, guidati da Caterina Grittani, stanno preparando e che sarà indirizzato alla Procura della Repubblica. Nessuna anticipazione in merito, si sa solamente che riguarderà tutta la revisione della Valutazione impatto ambientale (Via), nel processo della quale gli avvocati avrebbero reperito numerose incongruenze legali. E proprio sulla Via si giocherebbe la verifica dell’iter che ha portato alla proroga del documento, voluto dall’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, che si è rivolta agli uffici del Dipartimento Ambiente. Con questo gesto ha voluto ribadire la volontà, comune anche al presidente Michele Emiliano, di escludere l’impianto Newo dal Piano regionale dei Rifiuti. Ma per gli attivisti non bisogna abbassare la guardia e, nonostante i sindaci dell’AroBa2 abbiano affermato di voler preparare un ricorso al Tar per la revisione dell’autorizzazione, hanno deciso di procedere in autonomia con un esposto alla Procura.
E non è tutto, perché gli ambientalisti hanno dichiarato di non voler accettare più l’impossibilità di accedere alle Conferenze di servizi e, in occasione di quella indetta per venerdì 28, fanno sapere di aver già richiesto di partecipare come Comitato portatore di interesse, adducendo motivazioni legali per avvalorale la loro presenza. Al momento nessuna risposta, ma gli attivisti ribadiscono, che in un modo o nell’altro, saranno presenti.