Una varietà di oliva adatta all’olivicoltura super-intensiva è stata selezionata grazie a un accordo di ricerca tra l’Università di Bari, il professor Salvatore Camposeo e Agromillora Research.
Si chiama “Lecciana” ed è la prima “cultivar” da olio con parentale italiano che si possa adattare agli impianti super-intensivi, consentendo di ottenere una riduzione dell’80% dell’impiego di manodopera specializzata rispetto ai migliori impianti italiani.
Le varietà di olivo adatte ad essere coltivate secondo questo sistema, devono possedere precisi requisiti: una precoce entrata in produzione e produttività costante. In generale, questi requisiti sono tipici delle varietà a bassa vigoria, che purtroppo sembrano non essere sopravvissute nell’odierno panorama elaiografico italiano. Tramite una serie di incroci controllati tra cultivar italiane di pregio e cultivar spagnole a bassa vigoria, è nata Lecciana, che permette di produrre un olio dalle ottime caratteristiche chimiche e sensoriali.
Questo risultato è solo il primo “frutto” del programma di miglioramento genetico in atto. Sono già state brevettare altre due varietà di olivo a vigoria contenuta: Olidia Coriana ed Elviana, quest’ultima per la produzione di olive da mensa.