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La Tari accende la polemica a Lecce: la sindaca Poli Bortone attacca Salvemini

Non si placano le polemiche sulla Tari. Dopo l’approvazione delle nuove tariffe in Consiglio comunale, la sindaca Adriana Poli Bortone aveva dichiarato di «volerci vedere chiaro». In particolare, la prima cittadina evidenziava la necessità di ricevere delle risposte da parte delle autorità competenti per non avere alcun dubbio sulle procedure attuate dalla precedente amministrazione. «Ci…

Non si placano le polemiche sulla Tari. Dopo l’approvazione delle nuove tariffe in Consiglio comunale, la sindaca Adriana Poli Bortone aveva dichiarato di «volerci vedere chiaro». In particolare, la prima cittadina evidenziava la necessità di ricevere delle risposte da parte delle autorità competenti per non avere alcun dubbio sulle procedure attuate dalla precedente amministrazione. «Ci ha pensato l’Arera a fare chiarezza», dichiara Carlo Salvemini, ex sindaco e leader dell’opposizione a Palazzo Carafa.

La delibera

L’autorità di regolazione nazionale che per legge verifica la corretta impostazione dei piani tariffari, con delibera del 23 luglio, in riferimento al territorio del Comune di Lecce, afferma che «concluso il procedimento di verifica della coerenza regolatoria degli atti, dei dati e della documentazione trasmessa, approva il piano economico-finanziario per il periodo 2022-2025». «È la conferma che il lavoro svolto dall’amministrazione comunale di concerto con Ager ha superato il vaglio del controllo sul rispetto delle norme e della correttezza dei dati. Per il 2024 le tariffe sono quindi adeguate alla copertura del costo del servizio secondo i criteri di calcolo fissati con il metodo Mtr-2», sottolinea Salvemini.

La buona politica

Secondo l’ex sindaco non c’è nessun mistero dietro il risultato della lieve riduzione delle tariffe Tari 2024 a fronte dei forti aumenti registrati in tanti comuni pugliesi, né alcun privilegio elettorale concesso dalla Regione. «Si è sostenuto pure questo, dimenticando che il regolamento che fissa i criteri per la distribuzione dell’ecotassa è stato approvato quattro anni fa e che se non avessimo portato la differenziata al 70% non avremmo ricevuto quella somma. Semplicemente buona politica che le autorità regolatorie indipendenti adesso attestano», precisa il leader dell’opposizione. Quello che accadrà nel 2025 dipenderà dai dati della raccolta differenziata e da eventuali contributi della Regione finalizzati a compensare i maggiori costi sostenuti dai comuni per trattamento e smaltimento dei rifiuti, fa notare Salvemini.

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