«Il Piano di tutela delle acque è il “manuale” per un uso consapevole del territorio a protezione della risorsa più preziosa che abbiamo e a favore delle attuali e future generazioni di pugliesi che hanno diritto all’acqua e a un’acqua di qualità». Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alle Risorse idriche, Raffaele Piemontese, intervenendo davanti alla V commissione Ambiente, Assetto e Utilizzazione del territorio, convocata stamattina dal presidente Paolo Campo per l’approvazione definitiva, dopo la conclusione della procedura di Valutazione ambientale strategica, dell’aggiornamento 2015-2021 del Pta, il Piano di tutela delle acque.
«Ringrazio il presidente Campo e tutti i commissari per avere condiviso all’unanimità un Piano attraverso cui, dall’ampliamento dei depuratori al riuso delle acque reflue per l’irrigazione in agricoltura e per le industrie, intendiamo proseguire nella strategia abbiamo messo in campo, puntando anzitutto a dare attuazione a tutti gli interventi che abbiamo programmato», ha spiegato Piemontese, precisando ai commissari che il fabbisogno finanziario per realizzare tutte le azioni previste nel Pta aggiornato ammonta complessivamente a 1 miliardo e 900 milioni di euro.
«Le fonti a cui attingere queste risorse sono varie: dal Fondo di sviluppo e coesione al Por 2014-2020 in scadenza, fino al Piano di sviluppo rurale 2014-2020 – ha aggiunto il vicepresidente Piemontese –, disponiamo di 1 miliardo e 150 milioni di euro e contiamo, nei prossimi 6-7 anni, di recuperare anche gli ulteriori 750 milioni di euro necessari per investire sulla sempre più decisiva risorsa acqua, anche spingendoci sulla frontiera del riuso delle acque reflue ai fini potabili».
«Ma oggi – ha concluso Piemontese – siamo concentrati sull’attuazione degli interventi pianificati, programmati e già finanziabili, perché l’obiettivo strategico legato all’acqua è troppo importante per la vita quotidiana dei pugliesi e per tutti i settori economici, e dobbiamo curarci anzitutto dell’efficienza dei processi di spesa e della veloce cantierizzazione delle opere».
Il Piano, approvato oggi nel suo aggiornamento, disciplina il governo delle acque sul territorio ed è uno strumento soggetto a revisioni e aggiornamenti che devono essere effettuati ogni sei anni. L’Aggiornamento 2015-2021 costituisce il primo aggiornamento del PTA che era stato approvato nel 2009.
Fra i contenuti nuovi, spicca il monitoraggio dei corpi idrici sotterranei e superficiali, ossia i fiumi, gli invasi, il mare, anche in relazione alle attività umane che vi incidono: dalle attività agricole agli scarichi. Importante anche il tema del riuso delle acque reflue e le prospettive di ampliamento a breve-medio termine di tale pratica, fortemente sostenuta dall’Amministrazione regionale quale strategia di risparmio idrico.
In termini di pianificazione, sono individuati gli interventi riguardanti le reti di fognatura e gli impianti di depurazione e affinamento, e sono definite le misure infrastrutturali e di governance che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi di qualità prefissati all’orizzonte temporale del 2021.
L’Aggiornamento 2015-2021 del Pta è infine corredato da Norme Tecniche di Attuazione, che traducono i contenuti della pianificazione in regole di gestione sostenibile del patrimonio idrico pugliese.