Un pacchetto di sanzioni, soprattutto economiche, che dovrebbe essere operativo già dalle prossime ore, è lo strumento con cui l’Unione europea tenta di mettere spalle al muro la Russia per aver scatenato la guerra con l’Ucraina. Decisioni che non prevedono per ora l’utilizzo dell’arma letale, ovvero l’esclusione di Mosca dagli scambi Swift e cioè dal sistema bancario internazionale. Un vero e proprio colpo mortale per l’economia russa con banche e aziende che non potrebbero fare nemmeno un bonifico fuori dai confini nazionali.
Sotto il profilo strategico e militare, invece, ieri una riunione da remoto dei paesi della Nato ha stabilito un quadro di operazioni per dire a Vladimir Putin che la comunità internazionale e soprattutto l’occidente non si intimorisce con i carri armati che hanno violato i confini dell’Ucraina. «La Russia pagherà un caro prezzo politico ed economico», si legge in una nota al termine dell’incontro. E dopo aver unito alla causa in favore dell’Ucraina anche Svezia e Finlandia, provocando l’irritazione proprio di Mosca, l’alleanza atlantica ribadisce che «Continueranno i paesi del patto a fornire all’Ucraina il sostegno politico e pratico mentre continua a difendersi». Intenti che si traducono in uno «schieramento di forze aree e difensive ai confini orientali dell’alleanza». Questo, spiega il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, «per difendere gli alleati e ogni centimetro quadrato dei nostri territori».
Anche il consiglio dei ministri, riunitosi ieri pomeriggio, ha disposto interventi per far fronte alle necessità provocate dalla crisi ai confini dell’est europeo. Un pacchetto di misure è stato approvato per aumentare le capacità difensive delle sedi diplomatiche e allo stesso tempo «È stato dichiarato lo stato d’emergenza per intervento all’estero, con uno stanziamento di tre milioni di euro, per far fronte a tutte le iniziative di protezione civile».
Questo mentre cresce l’apprensione tra i cittadini per gli scenari di guerra. Una fiaccolata ieri sera a Roma è partita dal Campidoglio e si è conclusa al Colosseo che per l’occasione è stato illuminato con i colori gialloazzurri della bandiera ucraina. Alla marcia hanno partecipato alcune migliaia di persone che hanno chiesto di fermare la guerra e di tornare al tavolo della pace».










