In Puglia, a causa degli incendi, «nel 60% dei casi innescati volontariamente», stanno andando in «fumo anche i campi di grano, i pini e gli alberi da frutto, provocando danni ambientali ed economici ingenti alle aziende agricole»: è quanto denuncia Coldiretti Puglia.
L’area maggiormente colpita è quella del Salento, dove si stanno sviluppando anche «i roghi alimentati dall’abbandono dei campi con gli ulivi che si sono seccati a causa della Xylella».
«Dopo mesi di attesa – dice il delegato confederale di Coldiretti Lecce, Pietro Piccioni – proprio quando gli agricoltori devono raccogliere il frutto del proprio lavoro, in un’annata in cui i costi di produzione sono saliti alle stelle con 600 euro di più sostenuti dai cerealicoltori per ogni ettari di grano messo a dimora, è inaudito che debbano subire inermi un danno del genere, perdendo ogni fonte di reddito in un attimo».
Per ricostituire i boschi – sostiene Coldiretti Puglia – ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. La Coldiretti ha elaborato un decalogo per combattere gli incendi: «Soprattutto nelle campagne – si legge – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. La prima regola per non causare l’insorgenza di un incendio è quella di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via che il fuoco sia spento».