Il Salento “zona svantaggiata”: «Con la Xylella danni al tessuto economico e al paesaggio»

È stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Surbo la mozione per definire il Salento “Zona svantaggiata” a causa del problema Xylella. Il primo firmatario della mozione è il consigliere Raffaele Mancarella del gruppo “Impegno comune per Surbo e Giorgilorio”.

«Il mondo dell’agricoltura ha sempre fatto parte della mia vita, sin da ragazzo, portandomi ad assumere per il terzo triennio il ruolo di vicepresidente dell’oleificio di Surbo. Questo incarico mi consente di entrare a stretto contatto con i problemi che hanno coinvolto il nostro territorio», spiega Mancarella che, con il capogruppo Lino Paladini, ha fatto sua la proposta della Cia-Agricoltori italiani.

Con l’approvazione della mozione, il sindaco Oronzo Trio e l’amministrazione comunale si adopereranno in tutte le sedi istituzionali competenti affinché l’intero territorio salentino colpito dalla Xylella venga riconosciuto come zona svantaggiata.

«Surbo è stato devastato dalla Xylella, sia sotto l’aspetto economico che sotto l’aspetto paesaggistico. Anche questa volta il nostro gruppo dimostra di essere presente per la risoluzione dei problemi del nostro paese coerentemente con la linea di opposizione costruttiva», sottolinea Mancarella. Cia-Confederazione italiana agricoltori Salento ha da tempo avviato una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione volta a richiedere agli organi competenti l’inserimento del Salento e delle altre zone colpite da Xylella tra le zone svantaggiate per ottenere misure specifiche per il rilancio produttivo, per la ricostruzione economica e per il sostegno alla ripresa commerciale ed occupazionale.

La Xylella ha distrutto l’intero patrimonio olivicolo del Salento e non solo, contagiando più di 21 milioni di piante. Una vera e propria strage di ulivi che ha lasciato un panorama spettrale, con oltre ottomila chilometri quadrati di territorio infettato pari al 40 per cento della Regione Puglia. I danni causati dal batterio non riguardano solo la filiera olivicola italiana, ma si estendono anche al patrimonio ambientale, paesaggistico e turistico salentino e pugliese.

«Il nostro territorio è penalizzato dalla lontananza dai mercati centro-europei, dalla carenza infrastrutturale e logistica e dall’assenza di un ricambio generazionale profondo. L’inserimento del Salento nelle zone svantaggiate potrebbe portare ad un rilancio necessario ed urgente per ricostruire un potenziale produttivo, commerciale, economico ed occupazionale», evidenziano Mancarella e Paladini nella mozione.

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