Granchio blu, arriva il commissario per gestire l’emergenza: è Enrico Caterino

Enrico Caterino, ex prefetto di Rovigo e Ravenna, sarà il Commissario per il granchio blu, specie aliena che sta infestando il litorale adriatico.

Avrà il compito di organizzare e gestire il depopolamento della specie oltre che quello della protezione degli impianti di allevamento e acquacoltura da Chioggia in giù.

Caterino sarà presto affiancato da un vice, come precisato alla presentazione, a Palazzo Chigi, da parte dei ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Dovrà creare una struttura che avrà sede al ministero dell’Ambiente ed elaborare un Piano d’intervento ad hoc che potrà contare su uno stanziamento di partenza di 10 milioni di euro che si somma agli ulteriori 15 previsti nel Decreto Agricoltura.

La nomina «è stata condivisa in grande sintonia» tra il ministero dell’Agricoltura e quello dell’Ambiente ha rimarcato Lollobrigida evidenziando che Caterino è «un servitore dello Stato», reduce anche dall’esperienza di commissario di Torre Annunziata dove ha dimostrato capacità di operare in situazioni complesse.

Nel 2023, da luglio a novembre, come ha ricordato Legacoop Agroalimentare, sono stati smaltiti quasi 427mila chili, mentre da marzo a fine luglio del 2024 poco più di 403mila, raggiungendo in soli 5 mesi il totale complessivo dello scorso anno. Già a luglio 2023 Confcooperative Fedagripesca denunciava che i pescatori spendevano 100mila euro al giorno per smaltire i granchi e mettere in salvo le loro produzioni.

«Nell’Adriatico in particolare» il granchio blu «ha compromesso alcune attività economiche e soprattutto – per il ministro Pichetto Fratin – rischia di compromettere l’intero ecosistema marino senza misure strategiche». Per Lollobrigida è tempo di ampliare il campo di azione sulle emergenze che riguardano le attività legate all’agricoltura e alla pesca: «Occorre prevedere una regia europea con strategie europee. Se si ha una specie dannosa per l’ambiente non puoi contrastarla sulla base dei confini geografici».

Secondo la Coldiretti Pesca, visto che i danni alle imprese hanno ormai superato i 100 milioni di euro, «è importante la nomina di un commissario per garantire le necessarie misure il settore cardine. Necessario tuttavia snellire i tempi per liquidare le aziende in modo da ripristinare una situazione di normalità e la ripresa dell’attività produttiva dei nostri pescatori». E per Federpesca è «fondamentale lavorare per costruire una filiera commerciale di trasformazione del prodotto in grado di svilupparsi e competere nel mercato».

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