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Ex Ilva, Bonelli : «Lo studio epidemiologico deve essere aggiornato». Replica l’Aress

«La distanza tra noi e la giunta Emiliano è profonda perché il trasformismo non è solo sulle persone ma anche quando si va a Taranto a dire una cosa e a Bari si fa l’opposto»: ci va giù duro Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, che contesta all’amministrazione regionale il mancato aggiornamento del piano epidemiologico…

«La distanza tra noi e la giunta Emiliano è profonda perché il trasformismo non è solo sulle persone ma anche quando si va a Taranto a dire una cosa e a Bari si fa l’opposto»: ci va giù duro Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, che contesta all’amministrazione regionale il mancato aggiornamento del piano epidemiologico necessario per comprendere l’evoluzione delle malattie e della mortalità legate all’inquinamento dell’ex Ilva di Taranto. Una critica alla quale replica l’agenzia Aress, secondo la quale «l’aggiornamento è in corso e la programmazione delle attività è sostenuta esclusivamente da valutazioni di tipo tecnico, legate al periodo pandemico appena trascorso».

Bonelli, dunque, non risparmia critiche. «Lo studio in questione non è aggiornato dal 2016 – osserva Bonelli – Nonostante gli impegni presi pubblicamente da Emiliano per il suo aggiornamento, nel 2024 ci troviamo di fronte a un grave inadempienza». L’affondo di Bonelli arriva pochi giorni dopo l’avvio dell’appello del processo “Ambiente Svenduto” che vede alla sbarra l’ex governatore Nichi Vendola insieme con manager ed ex dirigenti dell’acciaieria di Taranto. «La difesa degli imputati dei condannati in primo grado ha presentato le sue controperizie per demolire la perizia epidemiologica della Procura – conclude Bonelli – Di fronte a questa offensiva la Regione Puglia non fa quello che avrebbe dovuto fare, ovvero aggiornare lo studio per difendere la salute».

Pronta la replica dell’Aress, l’agenzia regionale strategica per la salute e il sociale: «Lo studio è inquadrato nell’ambito di un articolato programma nazionale di interventi sui siti contaminati che vede la Regione Puglia capofila di una cordata a cui partecipano 14 regioni e che prevede il consolidamento degli strumenti di sorveglianza epidemiologica e ambientale, l’aggiornamento dello studio di coorte finalizzato ad estendere il periodo di osservazione negli anni più recenti, ma anche l’avvio di un nuovo studio prospettico che avrà un focus specifico sulla salute infantile, insieme ad attività di sorveglianza sanitaria e di promozione della salute».

Non solo: «L’indirizzo politico impartito dal governo regionale circa l’impegno ad aggiornare costantemente gli studi e le attività di sorveglianza non è mai mutato – concludono dall’Aress – L’attività di monitoraggio sia ambientale che sanitaria da parte delle istituzioni regionali non si è mai arrestata».

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