Quando si parla di energia alternativa, spesso si pensa al fotovoltaico, all’eolico, all’idroelettrico o al geotermico. Ma esistono altre fonti alternative. A Foggia e in tutto il suo territorio, si esperimenta, ad esempio, l’energia agro voltaica.
Il progetto pilota M2 energia Srl svolto in collaborazione con il Dafne dell’Università di Foggia è nato dalla constatazione di una realtà: la richiesta di energia mondiale è in aumento a causa principalmente della crescita della popolazione e dei distretti industriali. «Oggi il mondo della ricerca sta sperimentando energie alternative a quella di origine fossile per diminuire l’inquinamento. A soccorso di questa situazione negli ultimi anni si sta diffondendo il settore dell’agrovoltaico, che nasce dalla sinergia fra il mondo agricolo e quello dell’energia a basso impatto ambientale (fotovoltaico)», spiega la professoressa Laura Frabboni di agronomia e coltivazioni erbacee di Unifg, che assieme alle colleghe Grazia Di Sciglio e Annalisa Tarantino, hanno condotto uno studio sull’applicazione dell’agrovoltaico in Capitanata.
Continua la docente «In tale contesto da uno studio effettuato dall’Università di Foggia in agro di San Severo sono emerse interessanti prospettive per le coltivazioni officinali. Salvia, origano, timo, lavanda, rosmarino e menta coltivate sotto i moduli dinamici delle strutture degli impianti agrovoltaici hanno evidenziato una buona produzione in particolare per quanto riguarda l’estrazione di oli essenziali. Inoltre dalla ricerca è emerso che la crescita e lo sviluppo delle piante infestanti, che causano effetti negativi alle coltivazioni soprattutto perché competono con esse per acqua, luce ed elementi nutritivi sono risultati inferiori sotto i moduli agrovoltaici rispetto alla coltivazione in pieno campo». Questo perché la domanda di prodotti derivanti dalla coltivazione di erbe officinali è in aumento, e l’agrovoltaico può essere una buona opportunità per il settore».
Il progetto è stato presentato nell’aula magna del dipartimento Dafne dell’Università di Foggia con un seminario dal titolo “Il modello di business dell’agrovoltaico come innovazione. Evidenze scientifiche delle coltivazioni officinali in sinergia con impianti fotovoltaici dinamici.” All’incontro, sono intervenuti rappresentanti del mondo della ricerca, delle istituzioni, delle organizzazioni datoriali, dell’ambientalismo e della formazione.
L’appuntamento era rivolto a un pubblico di specialisti e addetti ai lavori (aziende, ricercatori, studenti, organizzazioni datoriali e decisori). Si è partiti dai risultati della ricerca specifica che ha accresciuto il bagaglio di conoscenza sugli aspetti agronomici ed economici connessi al settore agrovoltaico. Ma è stato utile anche a un pubblico più ampio, che ha sentito l’esigenza di conoscere le specificità che contraddistinguono l’agrovoltaico nel panorama delle rinnovabili, in un contesto come la Capitanata, in cui ancora si deve costruire un quadro di compatibilità armonica tra il necessario sviluppo del settore della produzione energetica sostenibile e una forte vocazione agricola e paesaggistica del territorio.
L’idea del seminario è nata dall’incontro tra un pezzo del mondo dell’agrovoltaico della Capitanata e la poesia. Infatti è stato ideato da Legambiente FestambienteSud e tre aziende che insieme hanno sostenuto e organizzato la tappa del premio Strega-Poesia in Foresta Umbra, la scorsa estate. Da quell’incontro, incentrato sulla forma d’arte letteraria più antica e più nobile, e dalla omogeneità dei partner aziendali dell’evento, tutti impegnati nel mondo delle rinnovabili, è scaturito il bisogno di promuovere un secondo momento utile alla necessità di far conoscere il mondo dell’agrovoltaico e i risultati di uno studio condotto dal Dipartimento di scienze agrarie, alimenti, risorse naturali e ingegneria (Dafne) dell’Università di Foggia commissionato dall’azienda M2 Energia Srl, con il partenariato di Ilos Energy e Statkraft.