«Da anni lavoriamo affinché gli ecoreati emergano e vengano combattuti. Con il piano regionale dei rifiuti puntiamo ad abbattere la quantità di conferimenti e a chiudere l’intero ciclo». Anna Grazia Maraschio, assessora all’Ambiente della Regione Puglia, commenta così quanto emerso dal dossier di Legambiente sui crimini ambientali commessi in Italia. Un’analisi che colloca la Puglia sul terzo gradino del podio tra le regioni italiane.
Assessora, il 44 per cento degli ecoreati avviene al Sud.
«Gli illeciti restano numerosi ma anche gli arresti. Nei nostri territori c’è una maggiore attenzione rispetto al passato non solo da parte delle forze dell’ordine ma anche dei cittadini. Serve consapevolezza: chi commette questi crimini può essere combattuto e sconfitto».
In Puglia sono stati commessi il 9 per cento dei reati. Cosa possono fare le istituzioni?
«Siamo da tempo in prima linea come Regione sia nella prevenzione che nel contrasto all’illegalità ambientale. Prendiamo ad esempio i dati sulle discariche abusive: abbiamo messo in campo negli anni importanti risorse per contrastare il fenomeno e i numeri oggi ci danno ragione. Siamo stati la prima regione a uscire dalla procedura d’infrazione europea».
Il report di Legambiente dedica un capitolo al ciclo illegale dei rifiuti che prende il sopravvento, soprattutto, quando quello legale non funziona. Il Consiglio regionale ha approvato una legge specifica sull’argomento. Saranno necessari nuovi termovalorizzatori?
«No. È un piano che la Puglia attendeva da anni ed è basato sull’economia circolare. L’obiettivo è di diminuire la produzione complessiva di rifiuti, incrementando la raccolta differenziata, in applicazione a quelle che sono le direttive europee».
Sarà scongiurata anche la realizzazione di quello dell’area metropolitana di Bari?
«Sì se si seguiranno le indicazioni del Piano, a cominciare dalla realizzazione degli impianti necessari alla chiusura del ciclo, come quelli di compostaggio. Alcuni territori sono restii ad ospitarli ma questo è un passaggio fondamentale. Ripeto: bisogna abbattere la produzione di rifiuti, aumentare la raccolta differenziata e favorire il riutilizzo dei materiali. I centri del riuso devono funzionare in tutti i comuni, cosa che ancora non accade».
La raccolta differenziata in Puglia ha fatto passi avanti importanti nell’ultimo anno ma resta indietro in alcune città importanti. Il 2023 segnerà il definitivo cambio di passo?
«Questo è l’obiettivo. Il Piano prevede l’introduzione della “tariffazione puntuale”: la calibrazione della Tari in base alla quantità di rifiuti prodotti. È uno strumento in cui credo molto e che in alcune città ha già dimostrato di essere efficace. Se punteremo su una differenziata di qualità non avremo bisogno né di nuovi termovalorizzatori né di maggiori conferimenti in discarica. Nel piano abbiamo soprattutto condiviso un metodo. Ora dobbiamo continuare ad applicarlo e, per monitorarne l’applicazione, a breve verrà istituito un osservatorio specifico».