Ammonta a 75 milioni di euro il finanziamento degli interventi per la dismissione delle discariche pugliesi inserite nella classificazione di siti a rischio per la salute umana e l’ambiente.
È quanto ha disposto la Giunta regionale della Puglia approvando la delibera con cui vengono stanziate le risorse per l’attuazione di misure di prevenzione o messa in sicurezza di siti di discariche esistenti così da impedire contaminazioni e danni ambientali.
«Le discariche sono luoghi necessari all’attuazione del ciclo di sostenibilità ma siamo consapevoli possano rappresentare per il territorio delle ferite e per i cittadini che lo vivono un vero e proprio disagio», commenta l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani. «La riqualificazione di questi luoghi non più sostenibili – aggiunge – rientra tra le azioni prioritarie nell’ambito delle politiche di sostenibilità ambientale perseguite dalla Regione, all’interno del più ampio processo di sviluppo e rigenerazione socio-economica ed ambientale che riguarda l’intero contesto regionale».
L’obiettivo, conclude l’assessora, «è realizzare un miglioramento dell’ambiente fisico, mediante operazioni di recupero, decontaminazione, riqualificazione e rinaturalizzazione, preservando la natura e la salute pubblica, in coerenza con i criteri di efficienza previsti dalla normativa europea».
I siti su cui intervenire, precisa Triggiani, sono stati censiti a seguito di una ricognizione effettuata dalla sezione Ciclo rifiuti e bonifiche dell’assessorato all’Ambiente con il supporto dell’Arpa Puglia: «È stato associato anche un ordine e grado di priorità degli interventi da attuare, in ragione di requisiti tecnici – spiega -, valutati a seguito di istruttoria da apposita commissione tecnica. I risultati ottenuti hanno prodotto una graduatoria. Ma continueremo, come Regione, anche in un’ottica plurifondo, ad intervenire, comunque e nel breve periodo, su tutti i siti individuati, per sanarli e riqualificare i nostri territori», conclude Triggiani.
Gli interventi promossi, in regime di sovvenzioni sul Fesr, saranno eseguiti, nel rispetto del principio di “chi inquina paga” (contenuto nella direttiva europea sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale), in sostituzione e in danno al soggetto obbligato (gestore) inadempiente alla realizzazione della chiusura definitiva della discarica.