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Differenziata da record, Lecce è seconda al Sud: raccolta al 70 per cento

Lecce è la seconda città del Mezzogiorno nella classifica Ecosistema urbano di Legambiente e risulta tra i capoluoghi di provincia con il più alto tasso di raccolta differenziata. La città, dal 2016 ad oggi, è passata dal 37,13 per cento al 70 per cento di raccolta differenziata grazie all’estensione del porta a porta a tutto…

Lecce è la seconda città del Mezzogiorno nella classifica Ecosistema urbano di Legambiente e risulta tra i capoluoghi di provincia con il più alto tasso di raccolta differenziata. La città, dal 2016 ad oggi, è passata dal 37,13 per cento al 70 per cento di raccolta differenziata grazie all’estensione del porta a porta a tutto il territorio comunale, delle marine, delle case sparse e cimitero inclusi. Dati snocciolati dal sindaco Carlo Salvemini che annuncia nuovi progetti già finanziati con fondi del Pnrr da portare a termine entro il 2026.

Saranno realizzate venticinque isole ecologiche diffuse in tutti i quartieri che consentiranno di conferire in maniera tracciabile, attraverso una card personale, carta, plastica e materiali differenziati e sarà introdotta la tariffazione puntuale, frutto di un calcolo della Tari diverso, sulla base del principio “paga meno chi differenzia di più”.

«Apriremo un nuovo Centro comunale di raccolta e il primo Centro per il riuso della città», annuncia Salvemini. «Differenziare, recuperare, riutilizzare i rifiuti prodotti in città è un grande investimento sulla tutela del nostro ambiente perché evita il loro conferimento in discarica, riduce le emissioni di anidride carbonica in atmosfera dannose per il riscaldamento globale, alimenta il sistema dell’economia circolare con risparmio sul consumo di materie prime», spiega il primo cittadino che ricorda quanto fatto dalla sua amministrazione. Dall’attivazione degli eco-compattatori per la raccolta delle bottiglie in Pet in cinque quartieri, alla task force dedicata all’individuazione delle aree di abbandono dei rifiuti per strada e all’identificazione degli evasori, senza dimenticare il posizionamento delle fototrappole nelle strade extraurbane. Fondamentali, per migliorare le performance della città, anche gli interventi di bonifica. Dal 2019 ad oggi sono state rimosse e smaltite da edifici privati circa 98 tonnellate di amianto ed è stata completata la bonifica dello stabilimento ex Aspica che si trova nella zona industriale e che rappresentava un vero pericolo per la salute pubblica. «Quello che importa è proteggere Lecce dall’aumento della temperatura, rendere l’aria che respiriamo più pulita, prevedere politiche di mitigazione per rendere meno gravi gli impatti dei cambiamenti climatici sempre più frequenti nelle nostre città. Quello che importa è una città più sostenibile», afferma Salvemini che continua la sua campagna elettorale in vista delle primarie del centrosinistra che si svolgeranno il 26 novembre.

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