Costa Ripagnola, dopo anni di lotte contro la costruzione di un resort gli ambientalisti si fanno la guerra

La questione resort Costa Ripagnola spacca gli attivisti. Dopo anni di lotte contro la costruzione di un resort sul versante nell’area, che ospita antichi trulli vista mare, si divide il parere degli attivisti. Per ben tre anni il cantiere del resort è stato posto sotto sequestro. Successivamente l’azienda, grazie alla convalida del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur), è riuscita a far dissequestrare l’area e, solo grazie a un ricorso presentato da parte dei “Gabbiani di Costa Ripagnola”, il Consiglio di Stato ha optato per il blocco dei lavori. Questa la storia, ma ora il parere dei gruppi diverge. Se da un lato i “Gabbiani di Costa Ripagnola” e “I Pastori della costa” sono propensi per il “meglio feriti che morti”, accettando la possibilità che il resort sia costruito a monte del tratto di costa, fermi nelle loro idee di tutela del territorio e nel no rimangono invece il “Comitato per le tutele della costa di Monopoli” e il Coordinamento Onda Verde Puglia – Facciamo rete”.

«Stiamo parlando di un territorio ormai saturo – spiega il referente di Onda verde Donato Cippone – non si può né deve costruire assolutamente più nulla. E non lo diciamo solo noi, ma anche l’Ispra che ha fatto rientrare la zona di Polignano nord tra le zone rosse circa il consumo di suolo».

Il resort della ditta “Serim” sembrerebbe essere nulla in confronto a un altro progetto, non nuovo ma silente, del quale non si sa ancora a quale step sia giunto nell’iter burocratico.

«Ciò che è peggio – continua Cippone – è che mentre noi stiamo facendo da anni la battaglia per quello che, alla fine, risulta essere un piccolo resort, un nuovo piano di lottizzazione potrebbe essere approvato».

Si tratta di un progetto di 80milioni di euro, per la realizzazione di un mega resort extralusso, con la costruzione di 300 suite a cinque stelle, 110 lato mare e il restante lato monte, che occuperà una vasta superfice di molti ettari.

«Per questo nuovo resort – conclude il referente di Onda verde – abbiamo fatto l’accesso agli atti, ma tutto tace. Questo nuovo piano di lottizzazione sta seguendo l’iter procedurale tra Regione e Comune, per i permessi e, al momento, ha superato le autorizzazioni ambientali e sappiamo che era in fase di adozione. Ma non ne sappiamo più nulla e l’accesso agli atti e ai progetti ci è stato negato. Dovrebbe essere bocciato dalla politica, ma tutto tace. A che gioco stiamo giocando? Ci auguriamo che la politica si metta una mano sulla coscienza e si ricordi la promessa di tutelare la nostra costa».

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