Per potenziare la lotta agli incendi boschivi, il Parco nazionale dell’Alta Murgia coinvolge da quest’anno l’Esercito Italiano, oltre agli agricoltori e alle associazioni di volontariato, aumentando anche i punti di avvistamento, portati a 30, di cui 22 anche di approvvigionamento idrico.
«Il coinvolgimento dell’Esercito è un supporto importante nella lotta alla piaga degli incendi che per ovvie ragioni, in primis la crisi climatica, si fa ogni anno più devastante – dichiara il presidente del Parco Francesco Tarantini -. Fondamentale è anche l’aumento significativo dei punti di avvistamento diventati trenta, una rete di sentinelle formata da agricoltori e associazioni di volontariato che di continuo monitorano le aree più vulnerabili».
L’Esercito garantirà la sua presenza sul territorio con attività di pattugliamento, raccordandosi con gli uomini dell’Arif Puglia, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, cui si uniranno anche quest’anno le associazioni di volontariato e le aziende agro-zootecniche che hanno confermato la convenzione con l’Ente Parco per azioni di monitoraggio e approvvigionamento idrico.
Nel 2021 sono stati dodici gli incendi che hanno interessato in totale 135 ettari di bosco: un dato inferiore rispetto al 2020 in cui gli ettari bruciati erano stati 324. «A rivelarsi efficace il pattugliamento continuo del Parco – si legge in una nota – grazie al quale numerosi focolai, spesso di natura dolosa, sono stati spenti sul nascere».