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Cdm, approvate le concessioni balneari

Settimana impegnativa per il presidente del consiglio e i ministri che tra ieri e venerdì sono alle prese con provvedimenti importanti, tra cui il decreto per regolamentare le concessioni demaniali per i lidi balneari e le misure per contrastare il caro bollette. Nodi su cui la larga maggioranza che sostiene Mario Draghi non ha proprio…
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Settimana impegnativa per il presidente del consiglio e i ministri che tra ieri e venerdì sono alle prese con provvedimenti importanti, tra cui il decreto per regolamentare le concessioni demaniali per i lidi balneari e le misure per contrastare il caro bollette. Nodi su cui la larga maggioranza che sostiene Mario Draghi non ha proprio idee omogenee.

Già ieri, la discussione sugli stabilimenti costieri è stata aspra e sono state necessarie sospensioni della riunione e mediazioni per arrivare a un testo condiviso, nonostante tutti i partiti fossero d’accordo sulla necessità di rivedere i termini delle concessioni anche per evitare che situazioni sedimentate e proiezioni a lungo termine provochino una cartello tra i vecchi concessionari e, di conseguenza, rincari per ombrelloni e sdraio che ricadrebbero sugli utenti.
Al termine si è convenuto che non ci saranno più proroghe, ma gare a partire dal 2024 e che vengono salvaguardati i piccoli concessionari e gli stabilimenti a conduzione familiare, per tutelare le specificità italiane, però anche loro dovranno puntare sugli investimenti. E proprio le innovazioni saranno alla base degli incanti, dove si dovrà spiegare quali migliorie si intendono apportare e come rientrare dalle spese, per evitare che i costi ricadano sugli utenti.
Il lavoro sul testo è stato coordinato dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Roberto Garofoli, d’intesa con il ministro del turismo Massimo Garavaglia e dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, mentre poco prima di entrare in consiglio dei ministri, la titolare degli affari regionali, Maria Stella Gelmini, ha spiegato le modifiche ai rappresentanti di regioni, comuni e province. Tra le aziende che vengono tutelate, inoltre, ci sono quelle che potranno dimostrare come nei cinque anni precedenti l’attività dello stabilimento sia stata la fonte primaria per l’economia dei titolari e delle loro famiglie. Infine, nei decreti legislativi che il governo dovrà adottare nei sei mesi successivi all’adozione della norma bisognerà introdurre la previsione di clausole sociali volte a mantenere l’occupazione del personale impiegato nell’attività del concessionario uscente. Un provvedimento che ha messo a dura prova la maggiorana Draghi e che si replicherà venerdì quando si affronterà il caro bollette.

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