L’Ue nelle stime invernali rivede a ribasso il Pil italiano nel 2022 prevedendo un più 4,1 per cento quando, nel rapporto dello scorso novembre, configurava una crescita al 4,3 per cento. Per il 2023 la stima è invece di un Pil al più 2,3 per cento. «Le previsioni di breve termine sono oscurate dalla prolungata interruzione di forniture e dal brusco aumento dei prezzi dell’energia – spiega un documento di Bruxelles – Si prevede che l’erosione del potere di acquisto e l’attenuazione della fiducia dei consumatori scalfiscano la crescita reale nel breve periodo. Ci si aspetta che l’attività economica riguadagni slancio nel secondo trimestre e continui a espandersi nella seconda parte dell’anno». La Commissione rivede al rialzo le attese sull’inflazione per gli alti prezzi dell’energia, ma anche per l’ampliamento delle pressioni inflazionistiche su altre categorie di beni a partire dall’autunno.
Nel complesso, l’aumento dei prezzi nell’area dell’euro, secondo le stime di Bruxelles, nel 2022 arriverà al 3,5 per cento (il 3,9 nell’Ue) prima di scendere all’1,7 per cento (1,9 nell’Ue) nel 2023. Per l’Italia l’inflazione è attesa al 3,8 per cento nel 2022, per andare poi scendere all’1,6 nel 2023.
«Il rallentamento della crescita configurato in autunno è stato più acuto del previsto con l’intensificarsi di venti contrari: in particolare l’impennata dei contagi Covid, l’aumento dei prezzi dell’energia e la prolungata interruzione di forniture». È quanto si legge nelle previsioni economiche invernali. Bruxelles spiega anche che «lo stress economico causato dall’attuale ondata di contagi avrà vita breve. Le forniture si normalizzeranno e la pressione inflazionaria si conterrà». Ma, si sottolinea ancora, «incertezza e rischi» per la ripresa «restano alti, notevolmente aggravati dalle tensioni geopolitiche in Est Europa».
La Commissione prosegue spiegando che «l’inflazione ha alzato la testa negli ultimi mesi del 2021», rispetto alle precedenti stime «ci si attende che i prezzi dell’energia restino alti per un lungo periodo e questo creerà problemi su alcune categorie di beni e servizi». A dirlo, in particolare, è il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni. «L’incertezza resta a livelli preoccupanti» dice, parlando comunque di «rischi bilanciati per l’economia. I fondamentali restano solidi, ci aspettiamo che l’economia Ue riprenderà slancio – conclude Gentiloni – Il contesto italiano è quello di un’economia che tende a riprendere i livelli di crescita pre pandemia forse più velocemente di quanto immaginato tempo fa».










