Costa Morena Est è il «sito ottimale» per la costruzione di quel deposito di gnl in cui si potrebbe concretizzare il primo progetto per la decarbonizzazione dei trasporti a Brindisi e in tutto il Mezzogiorno. Ne sono convinti i vertici di Edison, la società che intende realizzare l’investimento da circa 120 milioni contro il quale si sono scagliati partiti politici, sindacati e ambientalisti.
Secondo i detrattori, il deposito sarebbe pericoloso per la sicurezza dei brindisini e ridurrebbe il volume d’affari del porto. Tesi che Edison tenta ora di confutare, chiarendo innanzitutto l’adeguatezza del sito di Costa Morena Est. «L’ubicazione del deposito – fanno sapere dalla società – è stata selezionata sulla base di alcuni elementi quali livello di infrastrutturazione, stato del sito, distanza dalla banchina e assenza di interferenze con altre attività produttive presenti».
Edison, inoltre, chiarisce che per il deposito di gnl a Costa Morena Est non è necessaria la valutazione di impatto ambientale (Via), in ragione delle modeste dimensioni della struttura: il serbatoio dovrebbe avere una capacità utile di 16.500 metri cubi e geometrica di 19.500, quindi inferiore alla soglia di 20mila fissata dalla legge.
Ancora, Edison smentisce qualsiasi riduzione del volume d’affari per il porto: «Non esistono limitazioni particolari alla navigazione e non sussistono interferenze con operatività della banchina», annuncia la società prima di precisare che il deposito occuperebbe non più del 30% della banchina.
La realizzazione del progetto, infine, dovrebbe garantire benefici ambientali, in termini di riduzione delle emissioni inquinanti, ed economici, in termini di aumento della produzione e dei posti di lavoro.