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Ambiente e Sostenibilità

Boom di contagi in Basilicata e Veneto, 13 le Regioni a rischio

Casi record in Basilicata, Piemonte e Valle d’Aosta. Occupazione dei reparti ospedalieri in crescita in Lombardia, Lazio e, ancora una volta, Piemonte. Sono gli effetti della variante Omicron per la quale potrebbe però arrivare presto un vaccino su misura. Ad annunciarlo è la casa farmaceutica Pfizer, che segue l’annuncio di Novavax.

«Entro la primavera potrebbe arrivare un vaccino adattato», hanno fatto sapere i vertici qualche giorno fa. Ieri lo ha ribadito Sabine Bruckner, capo del colosso in Svizzera: «Se fosse necessario, potremmo consegnare il vaccino adattato in primavera. Ovviamente previa approvazione. Ma non è ancora chiaro se ciò sia necessario. Stiamo lavorando in due direzioni: da un lato, stiamo indagando sull’efficacia del precedente siero contro le varianti attualmente in corso. E in parallelo, analizziamo se è necessario un adeguamento e lo prepariamo». Il capo di Pfizer Svizzera ricorda inoltre che «dopo la vaccinazione di richiamo, la protezione contro la variante Omicron negli adulti è 25 volte superiore. Ciò significa che il potenziamento ha sicuramente senso, soprattutto per proteggersi da una grave malattia».
La situazione in Italia diventa però progressivamente più preoccupante. Il Veneto ha rilevato il picco di casi da inizio pandemia: 7.403 positivi in 24 ore, per un totale di 617.653. «Stiamo registrando molti contagi perché siamo la Regione che fa più tamponi», chiarisce il governatore Luca Zaia. Il presidente della Regione spiega anche che «la variante Omicron si sta “raffreddorizzando” sui vaccinati rispetto a Delta, perché davanti a oltre settemila contagiati, che non abbiamo mai avuto, abbiamo un terzo di ospedalizzazioni. Questo vuol dire innanzitutto che il vaccino funziona, secondo che se ci sono immunizzati che si infettano i sintomi sono lievi».
I casi sono in aumento che in Basilicata dove è stato registrato il picco di positivi da inizio pandemia. La situazione più preoccupante è a Matera con 103 casi. Stessa cosa in Piemonte, dove i positivi in un giorno sono quasi ottomila. Eppure la comunità scientifica invita a non farsi prendere dal panico. «Con la variante Omicron il Covid non è la stessa malattia di un anno fa e gli alti tassi di mortalità nel Regno Unito sono storia». Ad affermarlo è uno fra i maggiori immunologi britannici, Sir John Bell, professore all’università di Oxford e consulente del governo. Per lo scienziato, sebbene i ricoveri siano aumentati nelle ultime settimane poiché Omicron si diffonde con grande rapidità nella popolazione, la malattia «sembra essere meno grave e molte persone trascorrono un tempo relativamente breve in ospedale».

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