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Basilicata, siccità ad Anzi: le sorgenti di Rifreddo una speranza per la comunità

La carenza d'acqua sta mettendo a dura prova la comunità di Anzi, in Basilicata. Le frequenti interruzioni dell'erogazione idrica, causate dalle perdite nelle condotte e dalla scarsità delle risorse idriche, stanno compromettendo la qualità della vita dei cittadini. Di fronte a questa emergenza, la sindaca Filomena Graziadei ha lanciato un appello accorato alle istituzioni, chiedendo…

La carenza d’acqua sta mettendo a dura prova la comunità di Anzi, in Basilicata. Le frequenti interruzioni dell’erogazione idrica, causate dalle perdite nelle condotte e dalla scarsità delle risorse idriche, stanno compromettendo la qualità della vita dei cittadini. Di fronte a questa emergenza, la sindaca Filomena Graziadei ha lanciato un appello accorato alle istituzioni, chiedendo interventi urgenti per risolvere il problema.

Le proposte

La soluzione, secondo la prima cittadina, passerebbe dalla riattivazione delle sorgenti di Rifreddo e dalla realizzazione di un nuovo impianto di depurazione. Un progetto ambizioso, ma necessario per garantire un approvvigionamento idrico stabile e di qualità.
Riattivando le sorgenti di Rifreddo, l’acqua arriverebbe ai serbatoi di Anzi per gravità, con un notevole risparmio energetico e una riduzione delle sospensioni dell’erogazione idrica dovute alla torbidità dell’invaso del Camastra. Inoltre, un nuovo impianto di depurazione consentirebbe di migliorare la qualità dell’acqua e di adeguarsi alle normative europee.

«Da diversi anni sIamo arrivati alla conclusione di progettare un nuovo impianto di depurazione in sostituzione di quelli preesitenti, da bonificare e smaltire, utilizzando il finanziamento “Matt”, con residuo di 9 milioni di euro, anche per il rifacimento della rete idrica e fognaria al fine di dare senso compiuto al ciclo depurativo – dichiara la sindaca Graziadei – In più occasione ho chiesto per iscritto e per le vie brevi , sollecitata da numerosi cittadini che hanno sottoscritto una petizione, ad Acquedotto Lucano Spa, ad E.G.R.I.B. e al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata se fosse ancora possibile utilizzare quel finanziamento. Ad oggi non ho ricevuto nessun riscontro nè alcuna proposta progettuale».

Il quadro regionale

La richiesta della sindaca di Anzi pone l’accento su un problema più ampio che affligge molte comunità della Basilicata. Le cause della crisi idrica sono molteplici: la siccità che attanaglia la regione da anni, le perdite nelle reti idriche, spesso obsolete, e una gestione delle risorse idriche che non sempre è stata all’altezza delle sfide.

Non a caso, l’amministratore di Acquedotto Lucano Andretta ha comunicato che nella Camastra sono rimasti meno di 2 milioni di mc di acqua, attualmente il prelievo avviene solo dalla bocca numero 3 del torrino di presa, infatti la 1 e la 2 non possono essere usate in quanto interrite da anni.

Nonostante dal 9 al 30 settembre scorso siano stati rispariamti circa 377 mila metri cubi grazie alle interruzioni in 29 comuni della regione, Acquedotto Lucano ha chiesto un ulteriore sacrificio ai cittadini. Infatti dal 7 settembre scorso è ripartito il razionamento idrico per il comune di Potenza e per le aree rurali. Le interruzioni idriche saranno disposte a giorni alterni, ad eccezione del sabato, dalle ore 18.30 alle 6.30; per tutti gli altri comuni alimentati dallo stesso schema idrico Basento-Camastra, l’erogazione sarà interrotta dal lunedì al venerdì dalle ore 18.30 alle 6.30, ad eccezione del sabato e della domenica

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