Barletta, l’appello contro l’ampliamento della discarica: «Un fronte unico per impedirlo»

«Ci risiamo! Quasi dieci anni dopo nuovamente alle prese col tentativo di ampliamento della discarica per rifiuti speciali non pericolosi in contrada San Procopio, a ridosso dell’abitato di Barletta e a circa 800 metri dal borgo rurale di Montaltino e questa non è una questione solo di Barletta ma dell’intera Bat!». A dirlo è il presidente del Comitato aria pulita Michele Cianci, dopo che la Provincia ha convocato la conferenza di servizi, martedì 9 luglio alle 10, a cui sono chiamati a partecipare il comune, Arpa Puglia, Asl, Autorità di bacino e Daisy srl, la ditta che gestisce l’impianto proprio per esaminare il provvedimento autorizzatorio unico regionale al progetto per l’ampliamento.

Le prospettive

Se il progetto dovesse essere approvato «in silenzio come accade spesso per queste faccende», dice Cianci, «saranno stoccate fino a 563.000 tonnellate di rifiuti su una cava dismessa di 46.500 metri quadrati di superficie». Ovvero, aggiunge «col nuovo impianto affluiranno 600 tonnellate di rifiuti speciali al giorno, anziché le attuali 374 tonnellate, quasi il doppio». Una storia vecchia, quella di voler ampliare sito e attività. Nel 2015 il tentativo su respinto dall’allora sindaco Pasquale Cascella, un diniego ribadito più volte anche dal sindaco Cosimo Cannito, in quella attuale e durante la sua prima consiliatura. Ciononoistante la richiesta da parte della ditta è stata reiterata, giacché, commenta Cianci, «non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e la storia si sta ripetendo come uno stucchevole e pericoloso disco rotto».

L’appello

E dunque il monito del presidente di Oap: «l’inquinamento non riguarda solo Barletta bensì tutti i paesi limitrofi che utilizzano la falda sottostante e che godono dei frutti dei terreni limitrofi». E l’appello «a tutte le istituzioni e in particolare al presidente della provincia Lodispoto, uomo che ha già dato ampia prova della sua sensibilità alle questioni ambientali. E siccome l’ambiente non ha colore politico, medesimo appello lo rivolgiamo anche a tutti e dodici i consiglieri provinciali».

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