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Barletta, il braccio di Levante è discarica a cielo aperto. La denuncia social e il protocollo dimenticato

Sono inequivocabili le immagini pubblicate qualche giorno fa dal noto fotografo barlettano Ruggiero Di Benedetto sulla sua pagina Facebook. Si tratta di scatti che si riferiscono al braccio di Levante laddove si consuma, ormai da anni, ogni forma di mancato rispetto per il mare e per l’ambiente. «Mare Nostro! Rispettiamo il nostro Mare. Il nostro…

Sono inequivocabili le immagini pubblicate qualche giorno fa dal noto fotografo barlettano Ruggiero Di Benedetto sulla sua pagina Facebook. Si tratta di scatti che si riferiscono al braccio di Levante laddove si consuma, ormai da anni, ogni forma di mancato rispetto per il mare e per l’ambiente.

«Mare Nostro! Rispettiamo il nostro Mare. Il nostro Braccio è uno Spettacolo, Amiamolo! Ringrazio il cane da guardia Tommaso», tuona Di Benedetto sui social immortalando inoltre una targa, datata 16 settembre 2020, che riporta: “Siete Pregati di portare via i rifiuti, Roberto 7 anni”. Un monito del tutto disatteso nonostante, nel 2019, sia stato restituito alla cittadinanza il “famoso” trabucco la cui ricostruzione è costata circa 70mila euro prelevati da fondi pubblici.

È noto che il “vecchio ragno”, situato proprio sul medesimo braccio, è costantemente preda di atti vandalici, pertanto tanti gli appelli (giunti da più parti) affinchè sia posto in essere un sistema di sorveglianza del trabucco stesso per scongiurare un ulteriore imbarbarimento del bene.

Di Benedetto ha immortalato pneumatici divenuti un tutt’uno con le alghe, polistirolo, bottiglie di plastica, lattine, scarpe e pezzi di vecchie barche.

Già durante l’amministrazione Cascella (2013 – 2018) l’ex assessore alle Politiche Urbane, Giuseppe Gammorata, propose (con una determina del dicembre 2015) un progetto denominato “Museo Diffuso del Mare” che partendo dal trabucco prevedeva un recupero, non solo strutturale, ma anche della memoria e dell’identità che lega la comunità barlettana al mare.

Nel maggio 2020 fu tuttavia siglato dall’attuale sindaco Cannito e dal Presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, un protocollo d’intesa “Per la riqualificazione del Molo di Levante dopo il recupero del trabucco” che prevedeva: il rifacimento della pavimentazione, l’installazione di una balaustra anti-caduta sul lato porto, l’installazione di un sistema di illuminazione a pali, la fornitura di erogatori di acqua e luce, un sistema di videosorveglianza e lavori di arredo urbano.

Costo degli interventi: 600mila euro messia disposizione dal presidente dell’autorità portuale.

Recentemente, lo stesso Gammarota, (attualmente presidente della Lega Navale) ha proposto al sindaco, anche in vista del campionato mondiale di Coastal Rowing (per il quale nel prossimo consiglio comunale, previsto per il 30 marzo, si discuterà dell’istituzione di un Comitato Organizzatore) che la sua Lega potrebbe occuparsi della gestione del trabucco «Che avrebbe bisogno di alcuni interventi di ripristino, organizzando con alcune associazioni culturali cittadine, visite guidate del trabucco stesso e dell’intero braccio di Levante che è carico di storia e di altri attrattori (basti pensare a vecchi cannoni utilizzati come ormeggi). Il trabucco reso visitabile e il braccio di Levante reso funzionale, sarebbero una cosa straordinaria per la nostra città», faceva sapere (con una nota) Gammarota circa un mese fa.

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