Bari soffocata dalle polveri sottili: valori del 53% superiori alla soglia

Il capoluogo pugliese è tra le città più inquinate d’Italia. Lo rivela il dossier “Mal’Aria – verso una città con mobilità a zero emissioni”. I dati emersi parlano chiaro: Bari presenta un livello di polveri sottili nell’aria superiore del 53% rispetto ai limiti suggeriti dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Un elemento, quello dell’inquinamento dell’aria, che ha diverse origini, dall’inquinamento industriale fino a quello stradale e che è all’origine di molte malattie, dai disturbi pneumologici e respiratori fino all’insorgenza dei tumori.

Lo studio è stato realizzato da Legambiente nell’ambito delle attività della campagna Clean Cities in Italia. Sono state 13 le città monitorate dall’organizzazione: nessuna di queste è risultata in linea con i suggerimenti dell’Oms. Il superamento della soglia consigliata riguarda il PM10 (15 microgrammi al metro cubo), il PM2.5 (5 microgrammi al metro cubo) e l’NO2 (10 microgrammi al metro cubo). La maglia nera la vestono le città del Nord. In particolare, la media annuale dei tre elementi nell’aria supera la soglia consentita dall’Oms del 122% a Milano e del 121% a Torino. I due capoluoghi settentrionali sono, dunque, quelli maggiormente esposti ai rischi delle cosiddette polveri sottili nell’atmosfera. Migliore, invece, il risultato del capoluogo umbro, Perugia, che, grazie alla sua strategica posizione nel cuore del Paese, fa registrare un superamento medio annuo “solo” del 36%. Male, invece, fa Bari. Nel comune levantino i livelli di polveri sottili nell’aria superano il limite consigliato dall’Oms, in un anno, mediamente del 53%. Un allarme che l’Edicola del Sud aveva lanciato già il 12 agosto di quest’anno. A quella data, erano ben 150 i giorni in cui, a partire da gennaio, si era superato il valore di 15 microgrammi al metro cubo per quanto riguarda il solo particolato. Un valore da tenere costantemente sotto osservazione perché capace di fornire una fotografia chiara sulla salubrità dell’atmosfera di un certo luogo. Un freno inibitore alla diffusione e ai rischi rappresentati dalle polveri sottile sono le politiche di diminuzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2). Le cause di produzione di polveri sottili sono sempre, infatti, sempre più quelle legate all’attività umana. Gli effetti sulla salute umana del pulviscolo presente nell’aria sono molteplici, e vanno dalla tosse e dal catarro, fino all’insorgere di patologie come disturbi cardiaci e tumori ai polmoni.

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