“Cambiamo il sistema, non il clima”. Recita così uno dei tanti striscioni che accompagnano la manifestazione indetta dalle attiviste e dagli attivisti di Fridays for Future che, anche a Bari, ha portato in piazza centinaia di ragazze e ragazzi che stanno sfilando sul lungomare.
La manifestazione si tiene in contemporanea in 35 città italiane. In Puglia, come nelle altre regioni d’Italia, i manifestanti chiedono “Giustizia climatica e giustizia sociale”.
Tra i temi al centro della protesta lo stop al finanziamento dell’industria del fossile, la richiesta alla Regione Puglia di «scendere in piazza con noi e chiedere al governo la risoluzione immediata delle istanze» e di «agire in ottemperanza della dichiarazione di emergenza climatica e ambientale» del 2019.
Il corteo, composto da cittadini, studenti e rappresentanti di associazioni, è partito da piazza Diaz, arriverà sotto la sede della Regione Puglia in via Gentile.
«L’emergenza climatica – dice Marco Modugno, portavoce nazionale di Fridays for future Italia e referente barese del movimento – è sempre meno potenziale e sempre più reale. Siamo scesi nuovamente in piazza perché i giovani sentono ogni giorno di più la crisi climatica. L’ecoansia è un problema riconosciuto che grava sempre più sulle giovani generazioni, che non hanno potere, non sono ascoltate e non sono rappresentate dalle istituzioni».
Modugno sottolinea che «non possiamo risolvere il problema climatico se le diverse generazioni non collaborano in un’unica direzione e se saremo lasciati soli. Oggi uniamo questioni nazionali ad altre locali: la Regione Puglia sta facendo gravi errori dal punto di vista delle politiche ambientali, a partire dalla discussa legge regionale sulle dune costiere. Ma abbiamo fatto richieste alle istituzioni anche per quanto riguarda l’ex Ilva, il problema della Xylella, il trasporto pubblico e le nuove infrastrutture energetiche della Regione come il gasdotto Poseidon di Otranto, dall’alto impatto ambientale».
Oltre a Fridays for future sono presenti gli attivisti di Ultima Generazione, il collettivo universitario Opposizione studentesca d’alternativa e gli studenti dei licei Flacco, Socrate e Salvemini.