«Bari è sporca»: Leccese chiede ad Amiu interventi per una raccolta rifiuti efficiente

«Non intendo arrendermi o rassegnarmi fino a quando Bari non diventerà una città virtuosa e moderna sotto l’aspetto dell’igiene urbana e delle buone pratiche ambientali». Lo afferma il sindaco del capoluogo pugliese, Vito Leccese, che stamattina ha scritto ad Amiu per sollecitare un effettivo efficientamento del sistema di raccolta stradale dei rifiuti.

Da luglio, notano dal Comune di Bari, si è registrato un lieve miglioramento del servizio, anche grazie alla stipula di contratti a tempo determinato che supplissero alle carenze d’organico legate a ferie e malattie, ma “la città continua a essere percepita complessivamente come sporca“, si legge nella nota inviata da Leccese ad Amiu.

Anche se spesso la responsabilità è da addebitare a cittadini “intolleranti” alle regole, è necessario, per il primo cittadino di Bari ripensare profondamente il sistema di raccolta, in particolare del vetro e di carta e cartone. Con riferimento, poi, alle utenze non domestiche – specie del settore food and beverage – che, complice la movida e le presenze turistiche, contribuiscono in maniera determinante alla produzione complessiva dei rifiuti, il sindaco considera “indifferibile” l’avvio della raccolta porta a porta.

Infine, ritenendo indispensabile un servizio suppletivo di raccolta delle bottiglie in vetro nelle zone interessate dalla movida, come già chiesto durante la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, Leccese chiede ad Amiu di prevedere un ulteriore turno di raccolta delle frazioni del vetro e di affrontare tutte le criticità evidenziate mettendo in campo entro pochi giorni interventi idonei a migliorare concretamente il servizio di igiene urbana.

«Mi aspetto – dice Leccese – che in breve tempo Amiu presenti all’amministrazione un piano di interventi che vada nella direzione richiesta. Al di là di alcuni piccoli miglioramenti, la città in alcune zone è ancora sporca. Personalmente non intendo continuare a tollerare questa situazione», conclude.

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