Acquedotto pugliese (Aqp) è tra i firmatari del “Patto per l’Acqua” di Utilitalia, organizzazione che rappresenta le eccellenze dell’industria idrica italiana.
Il “Patto per l’Acqua” è un’iniziativa che punta a compiere ogni azione utile a sostegno di politiche nazionali di tutela ambientale e della risorsa, di resilienza delle reti e dei sistemi di approvvigionamento, per garantire ai cittadini universalità e qualità dei servizi offerti e gestioni all’altezza delle future sfide.
«Solo alzando il livello complessivo di gestione sul territorio nazionale potremo dare risposte efficaci alle sfide del futuro», commenta il presidente di Acquedotto pugliese, Domenico Laforgia. Aqp, ricorda, «di fatto opera già a livello sovraregionale avendo le sue principali fonti di approvvigionamento in Basilicata e Campania, per cui può portare al Paese l’esperienza di un sistema solidale che funziona. Anche sugli investimenti Aqp è in piena media europea, con 80 euro per abitante nel 2022. Arrivare a quota 100 euro è un obiettivo alla portata e coerente con la nostra strategia. Ma è importante che tutti i gestori del servizio idrico integrato italiano investano a questi livelli. Per farlo, sarà fondamentale favorire le aggregazioni e l’interconnessione».
Le prime imprese ad aver siglato il “Patto per l’Acqua” sono: A2A, Acinque, Acqua Novara VCO, Acquedotto lucano, Acquedotto pugliese, Amap, Ascopiave, Gruppo Cap, CVA, Hera, Iren, MM, Nuove Acque, Publiacqua, Romagna Acque, Smat, Suez, Gruppo Tea e Viveracqua.
Dal 2012 ad oggi gli investimenti nel settore sono aumentati del 227%, raggiungendo i 4 miliardi annui e i 56 euro medi per abitante. Ma il gap con la media europea di 82 euro annui per abitante (che sale fino a 100 euro nel Paesi più virtuosi) resta ampio, soprattutto nei territori nei quali non operano soggetti industriali: nelle gestioni comunali in economia, che interessano ancora 1.519 Comuni e 8 milioni di cittadini, si continuano a investire mediamente solo 8 euro l’anno.
In questo quadro, Utilitalia e le aziende associate evidenziano che, per poter dispiegare la piena efficacia del Patto, all’impegno delle imprese vanno affiancate 4 azioni di riforma tese alla riduzione della frammentazione, all’introduzione di parametri di verifica gestionale, al consolidamento industriale del settore e a un approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua.