I più recenti studi sull’interazione tra acqua e foreste, le proposte di gestione forestale, le possibili misure di mitigazione del cambiamento climatico e le più idonee soluzioni per l’efficace gestione dell’acqua sono al centro del convegno nazionale su “Acque e Foreste”, organizzato a Bari da Acquedotto pugliese (Aqp), Carabinieri forestali e Società italiana di Restauro forestale (Sirf).
L’evento, organizzato in occasione delle giornate internazionali delle Foreste e dell’Acqua, ha consentito di richiamare i rischi ai quali sono continuamente esposte queste risorse naturali. Proprio gli attacchi al territorio e gli incendi boschivi, con l’aggravamento del dissesto idrogeologico, uniti alle forme di illecito smaltimento dei rifiuti, tra cui le combustioni degli stessi, risultano essere nella nostra regione, è emerso nel convegno, tra gli elementi di più forte perturbazione per l’ambiente, per l’inquinamento del suolo, dei corsi d’acqua e, quindi dei mari con preoccupante conseguenze per la qualità della vita e la salute dei cittadini; il tutto nonostante il legislatore abbia implementato il regime normativo di tutela delle matrici ambientali con l’introduzione degli ecoreati nell’ordinamento giuridico nazionale.
In particolare quello degli incendi boschivi rappresenta il fattore di maggiore criticità per il patrimonio forestale della regione, al cui contrasto i Carabinieri forestali dedicano uno sforzo crescente anche attraverso l’analisi del fenomeno e la mirata pianificazione delle azioni di prevenzione e repressione del relativo reato nelle aree maggiormente a rischio di incendi, in gran parte sorretti dalla mano dolosa dell’uomo. Insieme alle foreste anche l’acqua rappresenta l’elemento fondamentale: a volte è troppa a causa di precipitazioni concentrate in archi temporali molto brevi, a volte risulta scarsa, ovvero insufficiente a soddisfare le esigenze del territorio anche a causa degli sprechi, a volte sporca, contaminata da inquinanti di vario tipo che la rendono inutilizzabile sia per l’alimentazione che per l’agricoltura e l’industria, come dimostrano gli esiti delle diverse attività di controllo condotte dai Carabinieri forestali, d’intesa con l’Acquedotto pugliese, sulle trivellazioni, gli emungimenti e gli scarichi abusivi nelle condotte fognarie, e più in generale di prevenzione e contrasto agli illeciti forestali e ambientali.
«Acqua e foreste sono da sempre un binomio indissolubile per garantire la vita sulla terra», ha commentato il vicecomandante dei carabinieri forestali della Puglia, Generale di divisione Nazario Palmieri. «La scelta di organizzare questo convegno nel Palazzo dell’Acqua, sede di Aqp, ha una valenza simbolica e sostanziale per rilanciare un patto di alleanza tra le istituzioni affinché la tutela dell’acqua e delle foreste sia più stringente a tutti i livelli», ha concluso.
«I principali ambiti di intervento – ha aggiunto il comandante regionale dei carabinieri forestali, Generale di Brigata, Antonio Danilo Mostacchi – devono essere la tutela dei beni di interesse collettivo, quindi il paesaggio, l’ambiente, gli ecosistemi, l’habitat, le foreste e l’acqua senza le quali la vita sul pianeta diventa difficile per il genere umano. Il compito dei carabinieri forestali è contrastare le aggressioni al territorio tramite l’attività operativa, per consentire attraverso il rispetto di una gestione sostenibile delle risorse naturali un equilibrato vivere comune nel nostro pianeta».
Per il direttore industriale di Aqp, Antonio De Leo, «è molto importante creare relazioni e conoscere gli ultimi ritrovati della tecnologia anche per noi che gestiamo servizio idrico integrato. Acqua e foreste – ha proseguito – sono due matrici ambientali fondamentali per la vita e ovviamente sono legate alla disponibilità di risorse, una funzione fondamentale per le future generazioni. Penso a ciò che sta accadendo in termini di cambiamenti climatici che ovviamente vanno a depauperare la risorsa idrica, perché ovviamente si stanno riducendo progressivamente le piogge e nello stesso tempo sta aumentando la temperatura media. Questo comporta l’incremento dei consumi perché più sono alte le temperature più si ha esigenza di acqua e nello stesso tempo quelle temperature elevate favoriscono l’evapotraspirazione, con la conseguenza che le piogge sono meno efficaci per la ricarica della falda da cui preleviamo l’acqua».
All’incontro è intervenuto anche l’assessore regionale all’Agricoltura della Puglia, Donato Pentassuglia, che ha spiegato le iniziative messe in campo dalla Regione per la tutela di acqua e foreste: «Stiamo portando avanti un processo di educazione culturale per diffondere la necessità di non sperperare l’acqua, dalle famiglie alle imprese. In secondo luogo stiamo lavorando sulle condotte con manutenzioni importanti che non facciano disperdere risorsa. In questo connubio grande attenzione alle aree boscate, un settore dove abbiamo recepito per primi la legge nazionale».
La Puglia, ha detto infine il professor Bartolomeo Schirone del Sirf, «non è ricchissima di boschi e acqua, ma questa scarsità ha creato una sensibilità particolare. È in Puglia che si sta portando avanti la tecnologia dei dissalatori, affrontando i temi dei costi energetici e delle salamoie avendo riguardo ai principi di sostenibilità e dell’economia circolare. Stesso dicasi per la depurazione con il riutilizzo ai fini agricoli delle risorse. Un aspetto poco noto in Italia, ma diffuso all’estero, di cui ho presentato qui a Bari gli aspetti tecnici è legato ai piccoli invasi, con la possibilità di recuperare acqua dall’atmosfera per condensazione del vapore acqueo».