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A Taranto arriva Amphitrite, il catamarano che scopre i tesori nascosti sott’acqua

Un catamarano alla ricerca dei tesori smarriti. È il nuovo progetto della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. L’imbarcazione, inaugurata ieri davanti al Castello Aragonese, si chiama Amphitrite, la divinità marina che gli antichi greci davano in sposa a Poseidone e ormeggerà nei porti italiani per approfondire lo studio dei beni di interesse archeologico…

Un catamarano alla ricerca dei tesori smarriti. È il nuovo progetto della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo.

L’imbarcazione, inaugurata ieri davanti al Castello Aragonese, si chiama Amphitrite, la divinità marina che gli antichi greci davano in sposa a Poseidone e ormeggerà nei porti italiani per approfondire lo studio dei beni di interesse archeologico che si trovano sui fondali marini.

In poche parole sarà un laboratorio scientifico ed una base di appoggio per le attività di tutela, di monitoraggio, di studio e di ricerca archeologica in mare. A bordo, oltre al comandante, Angelo Raguso, ci saranno archeologi e sub che si immergeranno per approfondire gli studi anche sui relitti.

«Di particolare rilevanza storica è il relitto del piroscafo “Il Lombardo” » ha dichiarato il comandante Raguso. Si tratta di una nave che insieme alla “Piemonte” salpò il 6 maggio del 1860 da Quarto. Come si legge sul sito “tremiti.eu” a bordo vi erano oltre mille uomini e l’unica donna era Rosalia Montmasson, moglie di Francesco Crispi. Arrivarono a Marsala l’11 maggio dello stesso anno e dopo essere stati attaccati dall’esercito Borbonico ripartirono nei mesi successivi trasportando da un porto all’altro truppe e detenuti. Il naufragio pare poi sia avvenuto nella notte tra il 12 ed il 13 marzo del 1864 e ora la nave giace a largo delle Isole Tremiti. «Questo è un progetto innovativo per l’Italia. – ha continuato Raguso – Si tratta della prima imbarcazione, dopo tanti anni, che viene data in dotazione per la ricerca al Ministero della cultura. La necessità di acquisire un catamarano nasce dal fatto che l’archeologia subacquea è un elemento importante rispetto alla ricostruzione della storia, soprattutto nel territorio della Magna Grecia, con particolare attenzione allo studio dei traffici nel Mar Mediterraneo nell’antichità.».

La barca porta lo stesso nome del progetto: “Amphitrite. Archeologia Subacquea per tutti nei Parchi Marini digitali. Monitoraggio, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso delle Aree marine protette di Portofino, Capo Testa – Punta Falcone, Parco sommerso di Baia, delle Isole Tremiti, Capo Rizzuto”, finanziato dal Ministero della Cultura.

Il primo dettaglio che cattura l’attenzione a bordo del catamarano è il suo motto: “Profunda speculamur aequora” che in italiano significa “Esploriamo le profondità del mare”. A dare il via a questo motto sono stati i lavori di realizzazione della TAP che hanno permesso di realizzare delle indagini di archeologia preventiva tra le due sponde del Mar Adriatico, tra l’Italia e l’Albania. In particolare le indagini in questione hanno permesso la scoperta, nel canale d’Otranto, di un relitto alto arcaico diventato oggi uno dei patrimoni dell’archeologia subacquea.

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