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Sciami d’api, formiche e roditori. La denuncia: «La sede del 118 di Barletta è inqualificabile»

«Locali inqualificabili come le condizioni di lavoro nelle quali vivono i medici del 118», tuona così il presidente dell’Ordine dei medici della Bat, Benedetto Delvecchio, intervenendo sulla situazione della sede barlettana del 118 al terzo piano del vecchio presidio ospedaliero Umberto I in vico Pozzo Sant’Agostino. Sciami d’api, formiche e persino qualche scorribanda di roditori…

«Locali inqualificabili come le condizioni di lavoro nelle quali vivono i medici del 118», tuona così il presidente dell’Ordine dei medici della Bat, Benedetto Delvecchio, intervenendo sulla situazione della sede barlettana del 118 al terzo piano del vecchio presidio ospedaliero Umberto I in vico Pozzo Sant’Agostino.

Sciami d’api, formiche e persino qualche scorribanda di roditori che non mancano in zona: la denuncia circostanziata segue le numerose segnalazioni verbali e scritte fatte dai medici stessi del 118.

Il segretario provinciale Fials Bat aveva sollevato la problematica che sta rendendo complesse le situazioni di lavoro dei soccorritori chiamati a garantire il servizio di emergenza urgenza in favore dei cittadini. «Tre postazioni in una stradina stretta, in pieno centro, dove spesso si fa fatica a trovare parcheggio e le auto intralciano la strada, dal punto di vista dell’operatività ci sono interventi che diventano gestibili in tempi poco utili. Speriamo in un incontro con le istituzioni per dislocare sul territorio questo servizio per ridargli dignità», dicono dal sindacato.

Parere condiviso anche dal presidente Delvecchio che ricorda i trascorsi con la vecchia direzione Asl sul punto: «Con la precedente direzione e con il sindaco Cannito, effettuammo un sopralluogo nei locali dello stabile del Principe di Napoli in piazza Plebiscito ma stiamo ancora aspettando. Oggi il 118 a Barletta è in un luogo assurdo, in un’area urbana con problemi legati a traffico e parcheggio e ha personale alloggiato in locali inidonei».

Negli scorsi giorni durante le operazioni da parte di professionisti intervenuti per liberare i locali dallo sciame d’api, il personale medico e infermieristico ha dovuto sostare per interi turni nei corridoi: «Avevamo già segnalato che tale sede risultasse inadeguata dal punto di vista ambientale e igienico-sanitario, non rispondendo ai requisiti minimi previsti per i luoghi di lavoro, secondo quanto previsto dal dlgs 81/08. Il personale medico che assicura turni di lavoro massacranti a causa della carenza dei medici, non è più disposto a tollerare una situazione che leda i diritti dei lavoratori» conclude il presidente dell’Ordine dei medici Bat.

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